Un pomeriggio intero a guardare video delle partite del Chievo per studiarne i movimenti, le tattiche e i giocatori chiave. Nonostante l’analisi stile Pentagono, però, la Roma non è riuscita a sbloccarsi, raccogliendo un misero punto a reti bianche, come la maggior parte delle altre squadre nella giornata calcistica appena trascorsa, e deludendo così le aspettative di tecnico e tifosi. Pareggio che alimenta, invece, le convinzioni (e le ambizioni) della prima della classe, quella Juve che, sia per meriti (suoi) sia per demeriti (Roma e Napoli) sente sempre più vicina la vittoria del campionato.
Sono proprio la Roma e il Napoli, le due squadre che all’inizio della competizione erano date tra le favorite, ad aver mollato la presa sul campionato e sulla capolista. La prima ha vinto solo una volta nelle ultime nove giornate, mentre la seconda ha guadagnato un punto in due partite, permettendo a chi sta rincorrendo il secondo e il terzo posto, Lazio e Fiorentina, di sperare ancora. Speranza che si concretizzerà stasera all’Olimpico, dove le squadre di Pioli e Montella si giocheranno tre punti fondamentali nella corsa alla Champions.
Ritornando sulla sponda giallorossa del calcio capitolino, è interessante analizzare le parole del mister francese: «Oggi, per la prima volta da quando sono a Roma, non ho riconosciuto la mia squadra. Abbiamo commesso troppi errori, anche nelle cose semplici, soprattutto nel primo tempo. Non c’è un giocatore migliore degli altri, nella partita di oggi. Questa partita mi stupisce nella sua negatività». Dichiarazione importante, quasi uno sfogo, di un allenatore che ha sempre difeso il suo spogliatoio, ma che evidentemente non riesce più a trovare giustificazioni per un collettivo che non assomiglia nemmeno lontanamente a quell’11 tutto sprint e fantasia di inizio campionato. Forse le parole di Garcia sono un “male” necessario a risvegliare nella squadra un moto d’orgoglio, o forse è la confessione di un allenatore ormai lontano dai suoi giocatori, sintomatica di una frattura insanabile.
«La cosa più brutta di questa partita però – ha affermato Garcia – è il bruttissimo infortunio di Mattiello. Dispiace molto vedere un ragazzo uscire dal campo in quel modo». L’operazione per ricomporre la frattura esposta di tibia e perone, eseguita ieri sera, è andata a buon fine e ora il giovane calciatore del Chievo (in prestito dalla Juve) si dovrà sottoporre a un’intensa riabilitazione che lo terrà lontano dal campo per un periodo di cinque – sette mesi. Il grave infortunio ha scosso l’intera massima serie italiana che su Twitter ha raccolto migliaia di messaggi di auguri di pronta guarigione: da Allegri a Naingollan, protagonista, suo malgrado, dell’episodio, passando per Bonucci, Marchisio e Schelotto e tutta la dirigenza dell’As Roma.
Renato Paone