Famiglie esasperate dal degrado, ragazzine che non prendono più il bus e cittadini spazientiti dall’isolamento di una periferia trascurata. È questa la situazione a Corcolle dopo l’assalto in 24 ore a due bus dell’Atac, un municipio (il VI) che ospita il 50% degli immigrati di tutta Roma.
Ieri sera era scattato l’allarme nel quartiere alla notizia del possibile arrivo di altri migranti in un hotel e la polizia aveva dovuto blindare l’area. Gli abitanti hanno paura, dicono di non essere razzisti ma sono solo esasperati.
Centrodestra e centrosinistra hanno fatto sentire la loro voce e il loro sostegno richiedendo interventi urgenti e mandando messaggi di solidarietà alle autiste aggredite nei giorni scorsi. Il sindaco Marino, intanto, cerca di calmare le acque: “Sono in costante contatto con il questore, il prefetto e con i vertici di Atac. E’ intenzione di questa amministrazione – continua il primo cittadino – fare chiarezza su quanto accaduto, è necessario mantenere la calma e non rinfocolare sentimenti di intolleranza”. Un duro attacco, invece, quello di Maurizio Gasparri di Fi che ha definito la Roma di Marino “un incubo infernale”.
Gli immigrati di Corcolle, intanto, restano rintanati nella palazzina che accoglie gli stranieri di tutta la zona. Le manifestazioni dei residenti di Corcolle, dopo i due assalti ai due bus guidati da donne, hanno spaventato i migranti che dichiarano di non essere i responsabili delle aggressioni.
Micaela Quintavalle, la sindacalista di Atac, chiede invece maggiore sicurezza per gli autisti-donna. “Tutte le cabine dei bus dovrebbero essere blindate, altrimenti chi guida in periferia, soprattutto di notte, si sente in difficoltà” ha richiesto la Quintavalle che intanto minaccia una protesta degli addetti ai lavori che potrebbe bloccare la città se non ci saranno rassicurazioni. “Perché – come spiega la sindacalista – la tranquillità di chi guida deve essere al primo posto”.
Alberto Gentile
