L’Autorità di garanzia per gli scioperi ha avviato un’inchiesta sulla raccolta e lo smaltimento dell’immondizia a Roma, da alcune settimane in tilt con gravi conseguenze per l’igiene e la salute pubblica. E mentre l’inchiesta accerterà quali siano i «danni all’utenza, in un settore che riguarda i diritti fondamentali delle persone» Marino, su tutte le furie, annuncia che “salterà qualche testa”. Nel mirino del Primo cittadino innanzitutto i manager della municipalizzata, ma anche l’assenteismo degli operatori, definito “inaccettabile” per un tasso che arriva ormai al 18%.
Il provvedimento dell’Autorità, che ascolterà i vertici dell’Ama in questi giorni e non esclude sanzioni pecuniarie, è scattato su istanza delle forti lamentele dei cittadini: «Da diversi mesi riceviamo numerose lamentele da parte degli utenti, che denunciano lo stato di crisi in cui versa il servizio di smaltimento dei rifiuti urbani, soprattutto in alcuni quartieri».
Il presidente di Ama, Daniele Fortini ieri si è difeso puntualizzando che «il collo di bottiglia è rappresentato dall’insufficienza delle strutture di trattamento» e dalla «dipendenza della Capitale da oltre dieci impianti industriali siti in ben otto Regioni italiane». Secondo Fortini oggi «basta un tamponamento sull’A1 per bloccare l’arrivo a Roma di uno dei 130 Tir che ogni giorno prelevano i nostri rifiuti».
In alcuni quartieri la situazione è particolarmente grave: in via Battistini i residenti hanno più volte segnalato la presenza di topi tra i sacchetti della spazzatura, mentre al Villaggio Prenestino sono ormai frequenti le denunce di “ roghi di rifiuti nei dintorni delle campane per il vetro”.
Raffaele Sardella
