Se il traffico e l’inefficienza del trasporto pubblico rappresenta un problema in tutte le città d’Italia alla capitale tocca l’ultima posizione in graduatoria per congestione stradale. Non solo in rapporto alle altre grandi città della nostra penisola ma anche a confronto con le maggiori capitali europee.
Lo certificano i dati da poco elaborati e diffusi dalla Fondazione Filippo Caracciolo (centro studi dell’Automobile Club d’Italia) nel rapporto “Muoversi meglio in città per muovere l’Italia”. Su sei città, Palermo, Milano, Napoli, Genova e Torino si trovano in condizioni di traffico e mobilità gravi, a Roma la situazione è drammatica.
Nella capitale sale il tasso di mortalità legato agli incidenti stradali e la città attende da anni lavori di manutenzione, allargamento delle carreggiate e dei marciapiedi oltre che l’utilizzo di una segnaletica stradale più efficace. Ammontano a oltre due miliardi l’anno i costi legati alla congestione stradale e gli automobilisti romani perdono almeno tre giorni su 365 incolonnati nel traffico. Prigionieri dell’abitacolo.
A Roma circolano così tante auto, 60 ogni 100 abitanti, da rendere comici i numeri registrati nelle altre grandi capitali europee. Sono infatti 36/100 a Londra, 35 a Berlino, e 32 a Madrid.
Roma dunque come Sante Carollo al Giro d’Italia del 1949, il muratore con il pallino della bicicletta che arrivava al traguardo puntualmente in fondo al gruppo. Alla capitale anche la maglia nera in Europa dei trasporti pubblici.
Lo confermano tutti gli indicatori presi in esame. La velocità media commerciale del trasporto pubblico urbano su gomma supera di poco i 15 km/h contro i 19 di Berlino e i 21 di Madrid.
In fondo alla graduatoria anche per estensione delle linee metropolitane, soli 41,5 km di rotaia. Meglio Milano con 92 km (al 14° posto). A Londra sono 436 km e 315 stazioni della metro, a Parigi 220 Km e 303. Nella capitale le fermate sono appena 52.
L’Aci, per voce del presidente Angelo Sticchi Damiani, fa sapere che l’ente ha studiato un piano speciale per la mobilità in Italia che se applicato impegnerebbe 50 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 10 anni.
Dopo la diffusione dei risultati dello studio l’assessore alla Mobilità del Campidoglio, Guido Improta, si è affrettato a rilasciare delle dichiarazioni in risposta a queste criticità. Parole che i romani ascoltano da più di 25 anni senza che si registrino cambiamenti degni di nota.
Emanuele Bianchi