Dalle Terme di Traiano al Colosseo. Sono nove i monumenti e le aree archeologiche che necessitano di urgenti restauri a Roma. Ma il sindaco Marino è già pronto con la sua valigetta per andare all’estero in cerca di mecenati pronti a finanziare le grandi opere della Caput mundi. Il primo incontro sarà a Riad, in Arabia Saudita, con Salman bin Abdulaziz, principe con la passione dell’arte. Marino partirà domani mattina e porterà con sé un dossier, elaborato dalla soprintendenza capitolina ai Beni culturali, in cui sono illustrate le necessità, i costi e le foto delle opere da rimettere a nuovo. “Ho accettato l’invito del principe sultano che è stato qui alcuni mesi fa – ha spiegato Marino in conferenza stampa – in quell’occasione avevamo chiesto la disponibilità a finanziare in modo filantropico il restauro di alcune opere di Roma. Abbiamo fatto un elenco di possibili lavori lasciando a loro la scelta”.
Sono nove gli interventi che il primo cittadino ha già proposto al nuovo mecenate: dal restauro delle facciate del Palazzo delle Esposizioni per un importo di 1,3 milioni di euro a quello della Cisterna delle Sette Sale che ha bisogno di ben 6 milioni per tornare agli antichi splendori. Ma non solo. Tra le opzioni portate in valigetta dal sindaco ci sono anche il recupero del Criptoportico alle Terme di Traiano, il restauro del palazzo e del giardino Caffarelli sul colle capitolino e l’ampliamento della Galleria Moderna di Roma Capitale.
In tempi di magra per le casse pubbliche la scelta di ricercare sponsor esterni per riportare in auge le bellezze di Roma sembra essere una carta vincente. E che ha già dato i suoi frutti con il Colosseo sponsorizzato da Tod’s, l’impegno di Fendi per la Fontana di Trevi, del mecenate giapponese Yuzo Yagi per la Piramide Cestia e il recentissimo dono di Bulgari per il restauro della scalinata della Trinità dei Monti. Ora altri storici monumenti potrebbero portare la firma di un privato.
Maria Lucia Panucci