Ha aperto i battenti questo weekend, alle Scuderie del Quirinale di Roma, la mostra a cura di Ester Coen su un Matisse inedito in Italia, totalmente immerso nella cultura orientale. Non c’è spazio per le famose pitture delle danze che hanno reso celebre Henri Matisse agli albori del XX secolo: “Matisse Arabesque” chiarisce già con il titolo la volontà di immergere il pubblico nei colori e negli arabeschi dell’Africa del Nord e dell’estremo Oriente. E non lo fa soltanto con la pittura. Nelle dieci sale, su due piani, che le Scuderie del Quirinale dedicano all’artista francese, sono esposti anche moltissimi oggetti considerati di grande ispirazione per le sue opere: manufatti, tessuti, suppellettili, utensili, maschere, abiti, ricordi dei suoi viaggi in Algeria, Marocco e Russia.
I dipinti invece sono circa cento, provenienti dai più grandi musei del mondo: MET, MoMa, Puškin, Ermitage, Pompidou, Orangerie, Philadelphia, Washington. Grazie a questi capolavori, per la prima volta, l’Italia vede l’Islam e la sua cultura con gli occhi di uno dei pittori più amati di sempre. L’uso del colore a cui deve la sua fama resta lo strumento principe delle opere esposte alle Scuderie del Quirinale, ma, al contempo, il suo tratto è ben più influenzato in questi quadri dall’arte giapponese che da quella europea: “Ramo di Pruno su fondo verde”, “Fruttiera ed edera in fiore”, “Zohra sulla terrazza, “Marocchino in verde” e “Odalisca blu” sono solo alcune delle opere che si dissociano dalle destrutturazioni e deformazioni dell’avanguardia, per abbracciare una dedizione totale per la rappresentazione della decorazione.
La mostra che fa rivivere il lusso e la delicatezza di mondi antichi, esaltati dallo sguardo visionario di Matisse, sarà visitabile alle Scuderie del Quirinale fino al 21 giugno 2015.
Proprio nello stesso periodo, sempre a Roma, è possibile riscoprire un grande pittore italiano, Giorgio Morandi. Dal 28 febbraio al 21 giugno 2015, il complesso del Vittoriano ospiterà l’esposizione sull’artista più completa degli ultimi vent’anni. Per l’occasione, importanti istituzioni pubbliche, prestigiose collezioni private e famosi musei europei e internazionali hanno concesso in prestito un totale di 150 opere. Accanto a un centinaio di dipinti ad olio, sono riunite in un percorso di lettura critica anche le opere incisorie, attestazione di una attività non secondaria ma parallela a quelle pittorica che valse a Morandi nel 1953 il riconoscimento internazionale del Gran Premio per l’Incisione alla Biennale di San Paolo in Brasile.
Per quattro mesi Roma sarà la capitale delle avanguardie artistiche, un’occasione da non perdere per tutti gli appassionati d’arte.
Corinna Spirito