Dal 2009 al 2019. Dieci anni dopo la Roma riparte ancora da Claudio Ranieri. Il tecnico, reduce dall’esperienza in Premier League con il Fulham, è atterrato in mattinata all’aeroporto di Ciampino ed è pronto a dirigere a Trigoria l’allenamento del primo pomeriggio, dopo un passaggio in sede per la firma del contratto. Per lui pronto un accordo di tre mesi per traghettare la squadra a fine stagione, in attesa di discutere a giugno del futuro insieme alla società.
Come dieci anni fa, “King” Claudio subentra in un momento di crisi per i giallorossi. A lasciargli il posto allora fu Spalletti, dopo due sconfitte nelle prime due giornate di campionato e una campagna acquisti fallimentare. Il nuovo incarico arriva all’indomani dell’esonero di Eusebio Di Francesco, complice l’eliminazione dagli ottavi di Champions di mercoledì contro il Porto. Ma per i tifosi non è momento di guardare al passato: lunedì è previsto l’esordio ad Empoli e si parla già del modulo che Ranieri potrebbe adottare, ossia il 4-2-3-1 con un probabile rilancio di Kluivert, viste anche le tante assenze.
Ma quello in panchina non è l’unico cambio in casa Roma: il direttore sportivo Monchi, infatti, sarebbe a un passo dal lasciare l’incarico. Legatissimo a Di Francesco, avrebbe deciso di andare via dopo il suo esonero. In nottata c’è stata una telefonata col presidente James Pallotta per trattare la buonuscita: in ballo ci sono 1,5 milioni, ma la rescissione consensuale è attesa entro oggi. Per sostituirlo la società pensa a Piero Ausilio (attuale ds dell’Inter), ma si parla anche di una suggestiva soluzione interna: Federico Balzaretti.
Intanto, l’Uefa prova a spegnere le polemiche sul calcio di rigore non assegnato mercoledì ai giallorossi per l’intervento di Marega su Schick. In un comunicato apparso sul sito si legge che il controllo del Var “non ha evidenziato nessun chiaro errore” e che quindi mancavano “le basi per una On Filed Review”.