Quando è entrato in Campidoglio la cosa che ha colpito di più Roberto Gualtieri è stato “trovare nel bilancio il 70% delle risorse non spese”. Cento giorni da primo cittadino non sono però bastati per rimettere la macchina in moto e il sindaco di Roma ha deciso di rilanciare i 300 obiettivi elettorali da raggiungere entro i prossimi sei mesi. Nel libro delle promesse ci sono i cavalli di razza del programma: emergenza rifiuti, trasporto pubblico e la città dei 15 minuti. Ma non mancano gli evergreen della gauche capitolina come politica sociale e urbanistica. Tutto da fare in 180 giorni. Estate inclusa.
La grande Monnezza
Niente regalo sotto l’albero. Gualtieri aveva garantito che la Capitale sarebbe stata ripulita dall’immondizia entro Natale. Non è andata così, e il sindaco sa che stavolta non può sbagliare: la prossima deadline dovrà essere rispettata a ogni costo. Avanti tutta sulla riforma dell’Ama quindi. L’azienda municipalizzata potrà godere di un piano industriale per la chiusura del ciclo. Non solo: ogni singolo municipio avrà una succursale dell’azienda sul territorio. A quel punto si penserà a definire modelli innovativi di raccolta di rifiuti e incrementare i lavaggi delle strade e i servizi di spazzamento Si partirà poi con il risanamento dei siti e gli interventi di bonifica delle discariche inquinanti. Tutto in sei mesi, promette.
La cura del ferro
“Roma è l’unica città mediorientale senza neanche un quartiere europeo”. Calza a pennello l’aforisma di Ennio Flaiano sulla condizione dei trasporti di Roma, altra spina nel fianco di Gualtieri. Per l’amministrazione il mantra è sempre lo stesso: la cura del ferro. Vale a dire l’idea che bisogna privilegiare i trasporti su ferro a quelli su cemento. Il primo cittadino punta quindi alla manutenzione dei tram, il rifacimento della linea 8 e il rinnovo della flotta dell’Atac. E ancora l’ammodernamento delle metropolitane romane e un nuovo affidamento in house dei servizi di mobilità pubblica. Last but not least la costruzione di nuove colonnine elettriche e la regolamentazione dei monopattini.
I ruderi nella città dei 15 minuti
Per qualche romano anche la città dei 45 minuti andrebbe bene. Ma Gualtieri rilancia sull’idea che entro sei mesi i cittadini potranno raggiungere i principali servizi, al massimo in un quarto d’ora, a bicicletta o a piedi. L’ascolto dei territori e il decentramento amministrativo sono il metodo, ma non mancano altre idee. Per esempio quella di far rivivere gli spazi abbandonati o in decadenza convertendoli in poli culturali per offrire al territorio servizi come sportelli di assistenza legale o psicologica, corsi di formazione, luoghi di studio pensati per essere aperti anche di notte, aree espositive o coworking.
Gli evergreen: le casi popolari
Altro evegreen romano. Altra promessa. Parliamo dell’emergenza abitativa. Nei prossimi sei mesi ci sarà un regolamento per lo scorrimento delle graduatorie sulle case popolari. Parola dell’assessore Tobia Zevi: “Sarà uno strumento moderno e efficace”. Sulle politiche sociali il sindaco punta invece a 68 progetti, da finanziare con i soldi del Pnrr. Saranno tutti rivolti al sostegno per l’autonomia genitoriale e all’incremento dei servizi domiciliari per soggetti anziani e disabili. Saranno velocizzate inoltre le procedure d’iscrizione anagrafica dei senza fissa dimora per ottenere la residenza fittizia.