Roma domani si bloccherà per un’intera giornata. Nidi chiusi, sportelli disattivati e strade senza vigili per protestare contro la riforma proposta dal Comune che prevede la perdita di un terzo della retribuzione per tutti i dipendenti comunali. Per la prima volta nella storia, 24 mila dipendenti aderiranno allo sciopero indetto dai segretari di Cgil, Cisl, Uil e Csa. Per un’intera giornata i servizi della città saranno sospesi, mandando la città rischia di andare in tilt. Nessun vigile urbano in strada, nessun impiegato agli sportelli e chiusa le sala operativa sociale e quella della protezione civile.
Il corteo che vedrà protagonisti i dipendenti partirà alle 08.30 da Bocca della Verità e sarà diretto in Campidoglio. Da lì, i sindacati avanzeranno delle richieste al Comune di Roma: ritirare la delibera che prevede al 31 luglio la scadenza delle trattative, una soluzione per la lotta agli sprechi e l’impegno del Comune di Roma a trattare con il governo per le priorità di Roma Capitale.
“Game Over – Insert Coin to continue” è lo slogan scelto da Cgil, Cisl, Uil e Csa che accompagnerà uno sciopero storico, uno sciopero che alcuni dipendenti hanno dichiarato “utile per il bene della città e delle nostre famiglie”.
Ma il sindaco di Roma Marino non è dello stesso parere. Si dice sutpito oltre che meravigliato del comportamento dei sindacati invitandoli a una riflessione serena prima di paralizzare un’intera città. Gli fa eco anche Luigi Nieri, vice sindaco ed esponente Sel che invita i sindacati a rinunciare allo sciopero. Anche il dipartimento di Risorse Umane del Campidoglio non si tira indietro, comunicando un dato non certo positivo sul totale delle assenze dei dipendenti comunali. Infatti sarebbero 4.260 i dipendenti che ogni giorno non si presentano a lavoro e oltre un migliaio appartengono alla Polizia Municipale.
Carlotta Dessì