ROMA – Fuori pericolo il giovane di 17 anni accoltellato al collo in Piazza Testaccio a seguito di una lite per una spallata nella giornata di ieri. Il giovane si trova ancora in in terapia intensiva, ma il suo decorso rimane stabile e prosegue senza complicazioni. Il ragazzo ha avuto modo di parlare con la madre e già nel pomeriggio di oggi potrebbe abbandonare la terapia intensiva ed essere trasferito in reparto.
La ricostruzione
Due coetanei di 17 anni e una spallata accidentale nei corridoi della scuola durante la ricreazione. Poi l’appuntamento in Piazza Testaccio al termine delle lezioni per la resa dei conti. Una spedizione punitiva, seguita da una rissa e una coltellata al collo, finita col trasporto d’urgenza all’ospedale San Camillo. Questi gli ingredienti dell’ennesima violenza per futili motivi tra giovanissimi, a Roma il 23 gennaio. Una tragedia sfiorata. Ad avere la peggio un giovane di origine filippine, raggiunto al collo dalla lama di un fendente in possesso di un giovane di origine egiziane.
Da Giogiò a Santo Romano, i futili motivi dietro la violenza
Futili motivi che, in altre occasioni, sono tragicamente sfociati nella perdita di giovani vite. Torna alla memoria la vicenda di Santo Romano, il ragazzo di 19 anni ucciso da un colpo di pistola in provincia di Napoli lo scorso Novembre per aver calpestato accidentalmente la scarpa costosa del suo killer. Ma anche l’episodio del musicista Giogiò, 24 anni, morto a Napoli a seguito di una lite per un parcheggio.
Il rapporto del Cnr: “Violenza giovanile in aumento”
Un trend in forte aumento negli ultimi anni, come conferma anche il rapporto del Consiglio Nazionale delle Ricerche pubblicato a dicembre. Secondo lo studio, quasi il 40% degli studenti delle scuole superiori, di età compresa tra i 15 e i 19 anni, ha partecipato a zuffe o risse nel corso del 2023, pari a circa 990.000 ragazzi. Il dato rappresenta un aumento di sette percentuali rispetto al 2019 (33%). La prevalenza è maggiore tra i ragazzi (46%) rispetto alle ragazze (34%). Inoltre, il 12 % ha preso parte ad episodi di violenza di gruppo, spesso rivolti verso sconosciuti o conoscenti, con il 41% dei casi che ha coinvolto sconosciuti e il 33% conoscenti.