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HomeCronaca Roma, degrado all’Esquilino: sit-in degli intellettuali ma resta l’emergenza

Roma, degrado all'Esquilino
sit-in degli intellettuali
ma resta l'emergenza

Quartiere ostaggio di spaccio e rifiuti

"Lo evitiamo perché è pericoloso"

di Giulia Turco13 Febbraio 2018
13 Febbraio 2018

Si chiama “Seduta stante” e nasce da un’idea dei residenti dell’Esquilino, che vogliono salvare dal degrado il loro quartiere, il più multietnico di Roma.

Ieri sera una donna senzatetto, tedesca, di 75 anni, è stata violentata. Dormiva sotto i portici di piazza Vittorio. Le sue urla hanno attirato l’attenzione di due turisti di passaggio e di una pattuglia in transito dei carabinieri. Le forze dell’ordine hanno inseguito e fermato, mentre tentava di scappare, un cittadino senegalese, che ora si trova nel carcere di Regina Coeli con l’accusa di violenza sessuale.

Domenica scorsa i cittadini hanno occupato in maniera simbolica il roseto, per appellarsi alle istituzioni e non lasciare che spaccio, violenza e sporcizia prendano il sopravvento in uno dei quartieri storici della Capitale. Chi ci vive racconta di siringhe tra i cespugli, calzini aggrappati al roseto. Tra una panchina rotta e l’altra, non mancano bottiglie, vetri, cartacce disseminate a terra. E una domanda che è sempre un punto dolente: “Ma da quanto tempo non passa l’Ama?”. Il che risulta paradossale, se si considera che proprio all’angolo di Piazza Vittorio c’è una sede della municipalizzata.

All’iniziativa contro il degrado hanno preso parte anche volti noti dello spettacolo e intellettuali, tra cui l’attrice Carlotta Natoli e Daniela D’Antonio, moglie del premio Oscar Paolo Sorrentino. “Noi non siamo capitati all’Esquilino per caso, ci viviamo per scelta – spiega la D’Antonio –. Quartiere multietnico, potrebbe essere uno straordinario laboratorio dell’integrazione e non può restare così abbandonato. Noi la sera lo evitiamo, è pericoloso”. Non è mancato l’appello di Carlotta Natoli: “Degrado chiama degrado, riappropriamoci dei nostri spazi. Più saremo e più le istituzioni ci ascolteranno”.

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