Sono dieci gli arresti eseguiti questa mattina, nella Capitale, dal Nucleo speciale anticorruzione della Guardia di Finanza. Il fermo riguarda alcuni imprenditori – tra i quali due noti fratelli di Artena, a capo dell’organizzazione – e i rappresentati legali delle società coinvolte. Gli uomini sono tutti accusati di associazione per delinquere. Tra i reati commessi figurano peculato, corruzione, abuso d’ufficio, falso ideologico, truffa ai danni dello Stato e frode fiscale.
L’indagine, denominata “Sistema” e portata avanti dalla Procura della Repubblica di Roma, verte sulle procedure d’appalto di quattro edifici scolastici – Casal Sansoni, Pietro Bembo, Montarsiccio e Cerboni – del XIV Municipio romano. Lavori – con un appalto di oltre 400 mila euro, di cui 180 mila già corrisposti – mai eseguiti, riguardanti la manutenzione straordinaria dei complessi scolastici in questione. Il denaro, attraverso un giro di fatture false, sarebbe servito in realtà ad evadere le tasse – un’evasione di Iva pari a un milione – e a pagare le tangenti a tre dipendenti pubblici di Roma Capitale. Questi ultimi, inoltre, avrebbero ottenuto anche altri aiuti dagli imprenditori, tra cui lavori gratuiti per la ristrutturazione delle proprie case.
Irregolarità, poi, sarebbero risultate anche nell’esecuzione dei lavori di riqualificazione di via del Melone nel I Municipio di Roma, vicino Piazza Navona. Le attività lavorative, normalmente compiute, sono state inaugurate nel giugno dell’anno scorso per poi essere appaltate nuovamente nel 2016.
Nell’operazione, comunque, sono coinvolti anche trenta indagati. Per i dieci fermati, in particolar modo, sono scattati gli arresti domiciliari e le perquisizioni nelle abitazioni e negli uffici: beni immobili e denaro – con valore di oltre un milione di euro – sono stati sequestrati. L’obiettivo è recuperare ogni elemento utile per l’indagine. Un’inchiesta partita proprio da un esposto dell’ex assessore alla Legalità, Alfonso Sabella, che ha descritto la vicenda anche nel suo libro “Capitale infetta”.