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Roma “città sporca”, qualità della vita in calo per trasporti e rifiuti. Bene rete idrica e cultura ma gli indici di gradimento sono quelli di Veltroni 2007

di Elisa Mariella24 Giugno 2014
24 Giugno 2014

IMG_20140105_102222spazzaturaBus e tram insufficienti, strade sporche e piene di rifiuti, traffico in tilt. Una città grande, quella di Roma, così come grandi sono i problemi che la caratterizzano. Secondo l’indagine dell’Agenzia comunale per il controllo sui servizi, i voti più bassi in pagella sono proprio quelli per Atac (Azienda trasporti della capitale) e Ama (Azienda municipale ambiente), che non prendono nemmeno la sufficienza “politica”.

Le insufficienze. Quattro e mezzo il voto dei romani sull’Azienda trasporti e un bel 4 tondo per la gestione della pulizia stradale. I più duri sono gli anziani e le casalinghe, che non risparmiano critiche sul caos rifiuti della capitale dopo la chiusura del sito di Malagrotta. Sono i quartieri periferici a essere meno “pressati” dall’allarme rifiuti: i dati dell’Agenzia comunale infatti, rivelano che le zone rosse sono quelle del centro, dove la soddisfazione dei romani passa dal 62,7% al 56,7. Inutile anche il potenziamento della raccolta porta a porta dei rifiuti: interi quartieri dalla Casilina all’Aurelio, passando per la periferia di Roma sud presentano scenari quasi apocalittici con materassi, televisori, vecchi divani, pentole e sacchi della spazzatura maleodoranti lasciati all’esterno dei cassonetti, stracolmi per essere riempiti ancora.

I trasporti non vanno meglio, con un servizio bus e filobus insufficiente, scadente, non in grado di coprire la vasta superficie della città. Leggermente meglio vanno metro e taxi, anche se gli scioperi degli autisti Atac raggiungono ormai percentuali altissime, almeno uno al mese. Rispetto ai 285 e 308 milioni che Lombardia e Campania hanno ricevuto dalle Regioni, il Lazio è fermo a quota 140 con tre volte la superficie da servire e il doppio degli abitanti di Milano. Il governo centrale ha tagliato i fondi per la capitale e a Roma il valore medio per residente è oltre il doppio della media nazionale.

 I voti alti. Passando alle note positive, il 57% dei romani si dichiara abbastanza o molto contento per i servizi pubblici della città. Segno più, infatti, per i servizi idrici e illuminazione stradale gestita dall’azienda Acea della capitale. Passa il turno in pagella anche la gestione della cultura e degli spazi aperti come musei e parchi, tra cui villa Borghese, villa Ada, villa Pamphili controllate direttamente dal comune e mantiene invece la media del 6 la gestione di scuole materne e asili nido.

 Un bilancio che nel complesso si chiude in positivo, salvato dall’attenzione per musei, luoghi pubblici, gestione delle strade urbane ed extraurbane. Compito di Ignazio Marino (da un anno sindaco della città di Roma) dovrà essere quindi quello di migliorare, nonostante i tagli e la crisi degli apparati economici regionali, la realtà della città: se non manterrà le promesse fatte, il primo cittadino condannerà Roma a essere ricordata come la capitale del disagio e della sporcizia.

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