La commissione speciale per Roma Capitale ha dato il via libera all’unanimità alla delibera che permette lo sblocco di un tesoretto di 39 milioni di euro da investire in restauri ed infrastrutture a Roma.
Il via libera definitivo dovrebbe arrivare tra una decina di giorni, quando a riunirsi sarà l’Assemblea Capitolina. Per diventare operativo però servirà anche una ratifica finale da parte del Ministero delle Infrastrutture. Poi il conto alla rovescia per l’inizio dei primi lavori, che non dovrebbe tardare di molto, come spiegato dall’assessore ai lavori pubblici Paolo Masini: “Contiamo di far partire i primi lavori già a fine agosto mentre per i progetti più grandi bisognerà fare dei bandi che saranno pubblicati entro l’estate”.
Ma in tempi di vacche magre e patto di stabilità da dove arrivano questi soldi? Si tratta di fondi stanziati negli anni scorsi dalla legge per Roma Capitale, rimasti inutilizzati e al momento ancora in ghiaccio nelle casse di Palazzo Senatorio. “Il primo programma di stanziamenti è stato approvato nel 1992 mentre l’ultimo finanziamento risale alla finanziaria del 2007, – ha spiegato Gianni Paris, presidente della commissione Roma Capitale – i residui di questi fondi sono rimasti nelle casse della città ed ora possono essere utilizzati anche per altri interventi attraverso una loro rimodulazione”.
Gli interventi in programma sono tra i più svariati. Si va da opere di restauro, come quelle in previsione per le Mura Aureliane, per la Casina delle Rose, per le ville romane del parco di Centocelle e per la fontana delle Rane in zona Coppedè, ad opere di urbanistica come il raddoppio di via di Portonaccio, il completamento di un palazzetto dello sport a Corviale, la riqualificazione di Porta Pia ed il collegamento tra Monte Stallonara e Ponte Galeria. Tra i tanti lavori previsti la palma dell’opera più costosa va alla riqualificazione di piazza Augusto Imperatore, per la quale verranno stanziati 4.900.000 euro.
Al netto dei conteggi però ci si rende conto di come non siano affatto sufficienti per completare tutti i lavori i 39 milioni di euro appena liberati. Infatti a completare il plafond previsto per le opere di rimodernamento della Capitale ci saranno 1,5 milioni provenienti dalla Sopraintendenza di Stato e ben 26 milioni di euro da interventi oggi bloccati.
L’Urbe si rifà bella dunque e la notizia dello sblocco dei 39 milioni di euro arriva proprio in concomitanza con l’annuncio dell’assessore all’urbanistica Giovanni Caudo che, a margine del “Convegno internazionale sulla valorizzazione dei beni culturali”, ha annunciato la prossima estensione della chiusura dei Fori Imperiali alle automobili (quelle private) da largo Corrado Ricci sino a Piazza Venezia. Il tutto, ha dichiarato, a partire da quest’estate.
Mario Di Ciommo