Un altro rogo anche nell’ultimo impianto di trattamento rifiuti di proprietà dell’Ama (la municipalizzata dei rifiuti di Roma). È quello di Rocca Cencia, nella periferia est della Capitale, dove ieri alle 19.40 è scoppiato un incendio domato solo stamattina dai vigili del fuoco. A bruciare sarebbero state circa 400 tonnellate di rifiuti in un deposito isolato del complesso.
Dall’Ama fanno sapere che la struttura del Tmb Rocca Cencia, a differenza del Salario reso inutilizzabile dall’incendio di dicembre 2018, “non è stata compromessa dalle fiamme e quindi potrà rientrare in funzione appena le autorità competenti daranno il loro via libera”.
È il secondo incendio in un Tmb dopo quello che ha messo fuori uso l’impianto al Salario, su entrambi si indaga ancora sulle cause. Nel fascicolo di indagine aperto in relazione all’incendio del Tmb di Rocca Cencia si ipotizza, al momento, il reato di incendio colposo.
“Fa specie che prima prende fuoco l’uno e poi l’altro, ma chi abita in queste terre sa cosa vuol dire quando non si vuol far funzionare il sistema”, ha detto il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, parlando con i giornalisti a margine di un convegno sulle bonifiche in corso a Giugliano, in provincia di Napoli.
Un sistema che è già vicino al collasso dopo la chiusura della discarica di Malagrotta. A Roma si producono infatti ogni giorno circa 4.600- 4.700 tonnellate di immondizia (1,7 milioni di tonnellate l’anno) e, secondo i dati dell’Ama, il 44,2 per cento (circa 2.000 tonnellate) è differenziato. Ma le altre 2.700 tonnellate di rifiuti indifferenziati devono essere smaltite in appositi impianti, ovvero nei cosiddetti Tmb, di cui 2 su 5 nella regione Lazio hanno già preso fuoco.
A pesare sul futuro già incerto della raccolta dei rifiuti ci sono anche i 600 cassonetti dati alle fiamme negli ultimi tre anni (con un record a Cinecittà). Una situazione che rischia di diventare critica in prossimità delle festività pasquali, dove per la presenza dei turisti è previsto un fisiologico aumento di rifiuti.