ROMA – Tragico incidente questa notte a Fonte Nuova, comune alle porte di Roma. Cinque ragazzi sono morti dopo che l’auto su cui erano a bordo, una Fiat 500, si è ribaltata all’altezza di Via Nomentana. La causa dell’incidente sarebbe da ricondurre all’alta velocità con cui stava viaggiando l’automobile, che avrebbe dapprima colpito un palo della luce per poi schiantarsi contro un albero e capovolgersi. Le dinamiche dell’accaduto saranno comunque accertate solo dopo che i carabinieri avranno visionato i filmati delle telecamere presenti in zona.
All’ora dell’incidente, circa le 02:30, le giovani vittime erano di ritorno dal locale dove si erano recati per festeggiare il compleanno di Flavia Troisi, una delle vittime morta sul colpo insieme a Valerio Di Paolo, Alessio Guerrieri e Simone Ramazzotti, tutti di 22 anni. Giulia Sclavo invece, di 17 anni, è deceduta poco dopo l’arrivo al Policlinico Umberto I. Ferito gravemente e ricoverato al Sant’Andrea, invece, Leonardo Chiapparelli, di 21 anni, anche lui a bordo della Fiat 500. Stando ai primi accertamenti alla guida ci sarebbe stato Di Paolo, visto che la vettura è risultata essere intestata alla madre. Si attendono ora i risultati delle autopsie disposte sul corpo dei giovani.
“Lo sgomento è forte” ha dichiarato all’Ansa il primo cittadino di Fonte Nuova, Piero Presutti, che ha aggiunto: “Il giorno dei funerali sarà lutto cittadino, abbiamo già messo le bandiere a mezz’asta”. L’incidente di questa notte è purtroppo solo uno dei tanti verificatisi già dall’inizio dell’anno. Secondo l’Asaps, Associazione amici e sostenitori della Polizia, da gennaio 2023 sono già 85 i morti sulle strade. “La scia di sangue non si ferma. Manca una cultura della sicurezza” ha dichiarato Giordano Biserni, presidente Asaps. L’indignazione per le stragi stradali è condivisa da Domenico Musicco, avvocato dell’Associazione vittime incidenti stradali, che auspica “un vero e proprio piano Marshall per la sicurezza stradale”, invitando il governo a impegnarsi su questo tema, affermando quanto sia “inutile parlare di Zone 30, quando poi di notte le strade diventano delle piste da corsa”.