Finora nessun ferito, ma i tre bus dell’Atac, azienda comunale dei trasporti di Roma che hanno preso fuoco negli ultimi sette mesi iniziano a preoccupare i cittadini e non poco. L’ultimo incidente è avvenuto venerdì scorso, intorno alle 20, in via Labicana, proprio a due passi dal Colosseo. Fortunatamente l’autista è riuscito a far scendere circa una decina di passeggeri che erano a bordo. Anche nelle precedenti occasioni era accaduto nulla di irreparabile, il 3 novembre sul Raccordo e il 4 dicembre a via Barrili, il mezzo era andato distrutto, ma non c’erano state vittime.
“Serve il morto perché questa situazione venga affrontata in modo strutturale?” ha detto un autista. L’Atac e l’amministrazione comunale non hanno lasciato dichiarazione in merito problema probabilmente per evitare di creare allarmismi.
A parlare sono invece i meccanici dell’azienda trasporti romana: “Il parco vetture è vecchio, anche le manutenzioni sono fatte al risparmio. Le vetture sono tutte in regola dal punto di vista giuridico, ma evidentemente c’è un problema se di tanto in tanto un motore prende fuoco”.
Tuttavia gli ultimi dati di bilancio parlano chiaro: il parco vetture è composto da 2300 mezzi, non nuovi, sottoposti a notevole stress meccanico circolando nel logorante traffico della Capitale, tra ingorghi stradali e buche. Ancora più preoccupante il dato che riguarda il fermo dei veicoli per guasti per mancanza di manutenzione o problemi tecnici: in alcuni depositi sfiora il 70 per cento.
Non resta che aspettare l’arrivo di nuovi autobus visto che il Campidoglio a fine aprile aveva annunciato il bando per 700 mezzi in leasing, di cui almeno i primi 100 dovrebbero entrare in servizio per il Giubileo.
Alberto Gentile