Con l’accusa di concussione sono stati rinviati a giudizio nella giornata di ieri a Roma, due vigili urbani, gli appuntati Massimiliano Fanucci e Franco Proietti per avere imposto, nel campo rom di via di Salone, tangenti dai mille ai duemila euro per l’assegnazione delle case-container. Nel capo d’imputazione del pm Maria Cordova, avallato anche dal gip, i due vigili sono stati accusati di utilizzare la propria funzione per estorcere denaro ai residenti del campo, con la minaccia implicita di escludere i nomadi dall’assegnazione dei moduli abitativi. Ad ottobre partità il processo che vedrà imputata anche la rom Lenuta Baldovin Tomescu, nota come Alina, legata da un’intima amicizia con Fanucci ,che per anni, forte di questo legame, avrebbe gestito in grande libertà un giro di prostituzione e con molta probabilità si sarebbe prestata, almeno fino al 2010, a fare da intermediaria nella riscossione delle mazzette per l’assegnazione dei container. I soldi poi sarebbero stati divisi equamente. A denunciare i due presunti vigili corrotti sono stati gli stessi nomadi che hanno testimoniato l’esistenza di un rapporto stretto tra Alina e il vigile al punto tale che la donna poteva permettersi di avere un comportamento arrogante nei confronti degli altri abitanti del campo rom, sentendosi in potere di mandare altrove chiunque non si fosse adeguato alle sue regole. Alcuni testimoni parlano anche di minacce provenienti dalla rumena e dal vigile Fanucci a chiunque si rifiutasse di pagare. Come accertato dall’autorità giudiziaria la maggior parte delle famiglie erano pronte a tutto pur di ottenere quei soldi in contanti.Il Comune di Roma ha chiesto i danni all’immagine e si è costituito formalmente parte civile.
Federica Tagliavia
