Abbassato il volume del repertorio dei Rolling Stones, spente le polemiche scaturite dall’esiguo incasso per l’occupazione del suolo pubblico del Circo Massimo, fruttata al comune di Roma soli 8mila euro, il sindaco Ignazio Marino guarda già al calendario dei prossimi eventi musicali che vedranno protagonista la Capitale nel 2015.
“Mi piacerebbe portare a Roma i Coldplay” ha detto il primo cittadino che non ha escluso la presenza, sul palco del Circo Massimo, di Chris Martin e della sua band, ma anche di Paul McCartney e David Bowie. Scelta che verrà fatta in accordo con il nuovo assessore alla Cultura che, stando a quanto anticipato da Marino, dopo il naufragio di Flavia Barca, verrà nominato dopo l’approvazione del bilancio.
Il sindaco, pertanto, tira dritto, in barba alle polemiche, promettendo, per il futuro, un’inversione di rotta. “Per eventi futuri l’incasso di Roma aumenterà fino a 10 volte, grazie alla modifica del tariffario per l’occupazione di suolo pubblico – preannuncia Marino plaudendo all’ottima riuscita del concerto di domenica scorsa che ha fatto guadagnare a Roma, in un solo giorno, 25milioni di euro, malgrado l’affitto low cost, da parte degli organizzatori, dell’area del Circo Massimo.
All’indomani del grande evento musicale anche Palazzo Massimo tira un sospiro di sollievo: la soprintendenza ai Beni archeologici ribadisce che grazie al servizio di vigilanza sul Palatino, in collaborazione con le forze dell’ordine, non si sono registrarti danni. Non la pensa così Giovanni Puglisi, presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco ed ex segretario generale che boccia la scelta di far suonare la band britannica nel Circo Massimo. Il monumento, nel 1980, aveva, infatti, permesso al centro storico di Roma di diventare Patrimonio dell’Umanità.
Là dove la tradizione colloca il ratto delle Sabine e l’archeologia racconta storie di gare e di cavalli, circolava fino a ieri una task force con 50 operatori e 30 mezzi dell’Ama (Azienda municipale ambiente) al lavoro per rimuovere dall’area le 40 tonnellate di rifiuti.
“In ogni grande evento è normale, anche se non è auspicabile che le persone lascino rifiuti – ha minimizzato il sindaco ricordando le 100 tonnellate di rifiuti rimossi da via della Conciliazione all’indomani della Canonizzazione.
“Roma Capitale non ha speso un euro per il concerto, che è stato completamente a carico degli organizzatori che hanno pagato anche la pulizia, il prolungamento della Metro B fino alle 1:30, gli straordinari dei vigili e i servizi sanitari e igienici per un totale di 170mila euro” ha detto ancora il primo cittadino. Ma, al netto delle spese materiali, ad accusare di più i postumi e i preparativi del tanto atteso evento sono stati i residenti: il ritorno alla normalità, ieri, è stato più lento del previsto. Via dei Cerchi, così come via dell’Ara Massima di Ercole, invase da bottiglie di vetro, cartacce e persino da indumenti persi dai fan nell’entusiasmo della festa, è rimasta chiusa fino al tardo pomeriggio di ieri, causando gravi disagi alla viabilità.
“Questa è l’area del Circo Massimo gentilmente concessa dal Campidoglio per meno di 8mila euro agli organizzatori privati di un concerto a pagamento. Questo è il modo in cui il Campidoglio tratta i suoi gioielli di famiglia” è stato il commento dell’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, in un video sul suo blog, durante il sopralluogo di ieri al Circo Massimo. “Se facciamo un paragone con Londra – ha continuato l’ex primo cittadino – un’analoga area sempre per il concerto dei Rolling Stones è costata 250mila euro”.
Ed è polemica anche tra gli organizzatori del concerto che se la prendono con il Campidoglio: “Abbiamo pagato più del dovuto – tuona Sergio Giuliani di Rock in Roma – . In occasione delle partite di calcio le squadre non pagano certo la municipale o l’Ama. E a dire il vero, proprio per questo, sto pensando di chiedere indietro al Comune i costi extra (176mila euro) già pagati”.
Certo, una bella doccia fredda per il sindaco Marino che pensa già a scrivere la ricca agenda della prossima kermesse romana.
Samantha De Martin