L’incendio che si è scatenato mercoledì notte nel terminal 3 di Fiumicino a causa di un condizionatore posizionato all’interno di una stanzetta tecnica, rischia di avere pesanti conseguenze anche sui posti di lavoro: sono infatti 100 le persone che rischiano di stare a casa. Tra questi ci sono anche lavoratori che hanno contratti di durate minime, 5/15 giorni o al più stagionali.
Ferrari, Bulgari, Geox, Unieuro, Ferragamo, ma anche McDonald, Chanel, Burberry, Moncler, Gucci ancora non hanno contato i danni ma le stime sono milionarie e ad alcuni dipendenti è già arrivata la lettera di licenziamento. Motivo? Alcuni negozi non verranno mai più aperti.
La situazione non è migliore nemmeno per i lavoratori che sono operativi nei pressi della zona incendiata dell’aeroporto perché a causa dell’odore acre e la fuliggine ancora presenti nell’aria, indossano le mascherine per salvaguardare la loro salute.
Intanto, lo scalo di oggi è operativo all’80% anche se non mancano ritardi e cancellazioni e già da domani l’Enac pensa di tornare ad una buona operatività in attesa della riapertura, dell’area imbarchi D, l’unica ancora chiusa dopo l’incendio.
Carlotta Dessì