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HomeSport Rivoluzione sui rigori, la proposta di Collina: “Cambiamo le regole, no alla ribattuta” 

La proposta di Collina
per cambiare i rigori
"No alla ribattuta"

"I portieri sono troppo penalizzati"

Il 75% dei penalty assegnati va in rete

di Enza Savarese11 Febbraio 2025
11 Febbraio 2025
collina rigori

Pierluigi Collina | Foto Ansa

ROMA – Dei rigori assegnati durante le partite, il 75% finisce in rete. Lo rivela in un’intervista a Repubblica Pierluigi Collina, presidente della Commissione arbitrale della Fifa, che definisce le regole attuali sui rigori troppo penalizzanti. “Secondo me i portieri dovrebbero lamentarsi”, ha dichiarato.  

La proposta: “Niente più ribattuta sulla respinta del portiere”

Per l’ex arbitro il gap di vantaggio tra attaccante e portiere sarebbe eccessivo. Uno squilibrio aumentato dalla possibilità di calciare la respinta dell’estremo difensore. Con queste dinamiche di gioco “il rigore è un’occasione maggiore di quella che è stata tolta con il fallo”, afferma nell’intervista. 

L’unica soluzione possibile sarebbe quella di cambiare le regole. Secondo Collina bisogna consentire in fase di rigore solo un one shot, come accade già dopo i supplementari. “Non c’è respinta, o fai gol o si riparte da un calcio di rinvio, punto”, spiega. Una prospettiva che ridurrebbe anche “il teatrino” di polemiche che si genera in campo dopo l’assegnazione del penalty. L’ex arbitro ha già avanzato questi suggerimenti durante una riunione all’Ifab, l’International Football Association Board, ma al momento non sono stati ascoltati. 

Dal pallone dei mondiali alla maglia di Ronaldo, la collezione di Collina

Nell’intervista Collina ha raccontato anche numerosi aneddoti collezionati nella sua storica carriera da arbitro. Primo tra tutti quello del pallone della finale della Coppa del Mondo 2002 tra Germania e Brasile, portato a casa come pezzo da collezione. “Ho fischiato la fine della partita con 13 o 14 secondi di ritardo, ininfluenti per il risultato” – ha rivelato – “per avere la certezza che il pallone fosse fra le mie mani, per poterlo portare a casa con me”. Un cimelio a cui si aggiungono le magliette autografate, come quella di Ronaldo, sempre della finale del 2002. “Arrivò negli spogliatoi, me la diede dentro un sacchetto ancora sudata”. 

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