Lulu e Nana, questi i nomi che potrebbero entrare nella storia della scienza. Nate il mese scorso, le due gemelline sono i primi esseri umani geneticamente modificati. L’annuncio è stato dato dal genetista cinese He Jiankui, che attraverso la tecnica di genoma-editing – nota come CRISPR-cas9 – è intervenuto sul loro dna per inserire un gene che le rendesse più resistenti all’Hiv, malattia da cui era affetto il padre.
“Credo che quanto abbiamo fatto aiuterà le famiglie e i loro bambini”, ha detto Jiankui, che è apparso molto fiducioso sulla riuscita dell’esperimento. Ha inoltre aggiunto che, se dovesse causare effetti collaterali indesiderati o danni imprevisti, “proverò il loro stesso dolore e sarà mia responsabilità”.
Contrastanti le reazioni della comunità scientifica. “È immorale. Un esperimento sugli umani non è eticamente difendibile” ha chiosato Kiran Musunuru, esperto nella modifica del dna alla University of Pennsylvania. Nella stessa direzione il commento di Eric Topol, a capo del Scripps Research Translational Institute in California, che ha definito l’esperimento “troppo prematuro. Si sta operando con la struttura essenziale degli esseri umani. È un affare importante, non di poco conto”.
L’obiettivo dei ricercatori è quello di ottenere individui resistenti al virus Hiv responsabile dell’Aids. Gli studiosi hanno inoltre dichiarato alla stampa di aver silenziato il recettore cellulare CCR5, in modo da ottenere in futuro anche la resistenza al vaiolo e al colera.
“Sento una forte responsabilità, non solo perché è la prima volta, ma perché è un esempio. La società deciderà che cosa fare dopo”, ha concluso Jiankui.