ROMA – Si è conclusa un’epoca nel Movimento, Beppe Grillo è stato di fatto estromesso dal partito da lui stesso fondato nel 2009 insieme all’imprenditore Gianroberto Casaleggio.
Le novità introdotte
L’Assemblea costituente, svoltasi il 24 novembre a Roma, ha espresso un verdetto lapidario, con la maggioranza del 63% degli iscritti che ha votato per l’abolizione del ruolo del garante.
Tra gli altri cambiamenti, la fine del limite dei due mandati, un vero pilastro del Movimento 5 Stelle, con il 72% degli iscritti favorevole. In merito al posizionamento politico i militanti si definiscono “progressisti indipendenti”. Una larga maggioranza (il 78,6%) auspica anche il cambiamento del simbolo, emblema della rottura rispetto al passato. Dalla Costituente arriva anche la strutturazione del M5s come partito, con la giovanile e il tesseramento.
Le reazioni dei protagonisti
Il presidente pentastellato Giuseppe Conte ha stravinto la battaglia della costituente e gioisce: “Tracciamo una nuova rotta, a dispetto delle scissioni e dei tradimenti”. Su Grillo non spende molte parole: “Lui è entrato a gamba tesa, ma non c’è mai stato uno scontro”.
L’ormai ex garante invece nemmeno si presenta a Nova, l’evento conclusivo dell’Assemblea al Palazzo dei Congressi di Roma. Riassume il suo punto di vista in una frase criptica in una foto sul suo account WhatsApp: “Da francescani a gesuiti”, a fianco del ritratto di una reliquia di San Francesco. Il riferimento è al passaggio da un movimento dirompente a partito dell’establishment.
Assenti i big grillini, tra cui Virginia Raggi e Danilo Toninelli. “Grillo era stato invitato a venire a parlare, ci tengo a ringraziarlo per quello che ha rappresentato per il Movimento 5 Stelle e per me”, spiega Chiara Appendino. Il silenzio sui social fa pensare che le eventuali contromosse siano ancora al vaglio di Grillo e dei suoi fedelissimi.