Chi era Arpad Weisz? Un giocatore e un allenatore di calcio. Vinse tre scudetti con l’allora Ambrosiana Inter e il Bologna. Con i felsinei conquistò anche il trofeo dell’Esposizione Universale, un antenato della Champions League. Il primo straniero a vincere uno scudetto, a 34 anni, con la formula a attuale a girone unico (1929-30). Ma Arpad Weisz era anche ebreo e la sua popolarità fu spazzata via dalle leggi razziali e dallo sterminio.
Arpad Weisz nasce a Solt, a 100 km da Budapest da genitori ebrei. Arriva in Italia a 28 anni per giocare nel Padova, poi passa all’Inter; ma si infortuna e diventa allenatore. In Italia divanta un punto di riferimento tecnico per tutti gli addetti ai lavori. Il suo libro “Manuale del calcio” scritto negli anni ’30, diventa la bibbia dei tecnici dell’epoca. Ma nel 1938 è costretto ad espatriare. Prima la Francia poi l’Olanda, dove allena il Dfc. Nel 1942 la Gestapo si presenta a casa di Weisz e deporta lui, sua moglie Elena e i suoi due figli Roberto e Clara a Westerbork. Un campo di identificazione e di passaggio, prima di venire portati nel campo di sterminio di Auschwitz. Elena e i suoi due figli vengono uccisi subito, di Arpad si perdono le tracce. Si sa che muore il 31 gennaio del 1944.
Negli stadi Meazza e Dall’Ara Arpad Weisz è ricordato da due targhe. Tante le commemorazioni in memoria dell’allenatore ungherese che si svolgono oggi in occasione della Giornata della Memoria. Come ogni anno una delegazione del Bologna, assieme al primo cittadino Virginio Merola, depositerà una corona di fiori sulla lapide di Weisz, che si trova ai piedi della Torre di Maratona. Poi nel pomeriggio all’Arena Civica Brera di Milano ci sarà il torneo Under 15 che porta il suo nome con Bologna, Inter e Milan. In serata poi la delegazione rossoblù si recherà a Faenza, presso la Sala Consiliare, per la serata in suo onore.