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HomeCronaca Alluvione nelle Marche, sui ritardi nell’allarme il faro della Procura

Ritardi dei soccorritori
nella notte del nubifragio
Indaga la procura di Ancona

Recuperata l'auto della 56enne dispersa

Ricerche senza sosta del piccolo Mattia

di Enrico Scoccimarro21 Settembre 2022
21 Settembre 2022

Un post tratto dal profilo Twitter del presidente della Regione del Veneto Luca Zaia: "I nostri volontari e i tecnici regionali della Protezione civile del Veneto sono già operativi in una zona del centro di Senigallia, lungo il fiume, e stanno portando soccorso alle popolazioni colpite dalla furia del maltempo della scorsa settimana. Una squadra per ciascuna delle nostre province è sul posto con un organico di 54 persone, dotati dei mezzi necessari per il ripristino dopo l'alluvione. Il Veneto farà tutto il possibile per aiutare gli amici marchigiani e fare in modo che la situazione delle zone così dolorosamente colpite dal maltempo torni al più presto alla normalità". +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++

Tra le prime esondazioni dei fiumi Misa e Nevola e l’inizio dei soccorsi della Protezione civile ci sono cinque ore di “buio”. Sono queste le ricostruzioni che mettono sotto accusa la regione Marche: le inondazioni delle strade si registrano infatti alle 18.39, mentre solo intorno alle 23.30 il governatore marchigiano Francesco Acquaroli è in sala operativa. In queste ore i soccorsi sarebbero stati dunque affidati alla disperazione del momento, senza un coordinato piano d’emergenza regionale.

È stato lo stesso Acquaroli a comunicare su Facebook il proprio orario di azione: “Pubblico la foto scattata nel corso di una riunione nella Sala intorno alle 23.30, perché su alcuna stampa nazionale gira la notizia che io abbia trascorso la serata a cena mentre stava succedendo il finimondo”. Da quel momento erano però trascorse sette ore da quando il lieve temporale previsto su Cantiano si era trasformato in un nubifragio. Il sindaco della cittadina sostiene che la pioggia si sia fatta intensa alle 16.30 e l’alluvione sia iniziato alle 19.30.

La procura di Ancona sta indagando sulla tardiva risposta delle strutture della Regione Marche alla calamità, ipotizzando omicidio colposo plurimo e inondazione colposa. La Regione non aveva tuttavia allertato i comuni, in quanto il bollettino meteo del 14 settembre non aveva previsto il devastante temporale “V-Shaped”, autorigenerante.

La valutazione di rischio basso ha fatto sì che il giorno successivo, il 15, nella sala operativa ci fosse una sola persona. “Quando nel tardo pomeriggio sono cominciate ad arrivare le chiamate – ricostruisce Susanna Balducci, responsabile della Sala – l’operatore ha chiesto il supporto di un altro collega”.

Intanto ieri sera è stata recuperata dal fiume, tra Barbara e Pianello di Ostra, l’auto della dispersa Brunella Chiù. La 56enne però non c’era e del suo corpo non ci sono ancora tracce. Continuano ininterrottamente anche le ricerche del piccolo Mattia Luconi. Nelle ultime ore le unità cinofile hanno ritrovato alcuni vestiti che indossava il bimbo di otto anni.

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