Il nostro Paese può raggiungere, in tempi relativamente brevi, il 100% di consumo di energie rinnovabili. Fantascienza? No, secondo uno studio condotto da 27 ricercatori delle Università di Stanford, Berkeley, Berlino e Aarhus e pubblicato nell’ultimo numero della rivista scientifica Joule, rende noto l’Anev (Associazione Nazionale Energia del Vento, che riunisce 70 aziende che operano nel settore eolico). I vantaggio sarebbero molteplici e riguarderebbero vari settori: economia, lavoro, salute.
I risparmi infatti ammonterebbero a 7.733 dollari all’anno a testa, le morti premature per inquinamento scenderebbero di circa 46.500 unità, mentre sarebbero quasi 486.000 i nuovi posti di lavoro. L’Anev spiega che l’obiettivo 100% rinnovabili, “Wws” (wind, water and sunlight), può essere raggiunto nel 2050, mentre nel 2030 si potrebbe giungere già all’80%.
Lo studio perviene a queste conclusioni analizzando la possibile evoluzione del sistema energetico di 139 Paesi, sulla base della domanda di vari settori, tra i quali quello dei trasporti, dell’industria, dell’agricoltura e della pesca. Sul fronte dei risparmi, l’analisi in dettaglio mostra come il costo dell’energia in Italia scenderebbe da 9,68 cent di dollaro/kWh (dato 2013) a 7,66 cent di dollaro/kWh al raggiungimento del Wws.
Il risparmio pro capite sarebbe di 382 dollari all’anno, che però salirebbe a 7.733 dollari annui considerando anche i minori costi climatici (-3.870 dollari/anno) e sanitari (-3.481 dollari/anno) relativi all’inquinamento. Quanto alla creazione di nuovi posti di lavoro, si segnala come i nuovi 486.000 posti andrebbero ampiamente a sostituire, eccedendo in larga misura, i 164.500 persi nel settore dei fossili.
Facile intuire come su scala globale questi numeri siano molto più consistenti. Lo scenario “Wws”, nell’anno 2050, permetterebbe infatti di creare 24,3 milioni di posti di lavoro permanenti in tutto il mondo, evitando altresì la morte prematura di 3,5 milioni di persone.