Si era ucciso a soli 22 anni lo scorso 15 ottobre, dopo che gli era stato negato l’asilo politico in Italia. Una corda al collo appesa al cornicione del terrazzo dell’abitazione che condivideva con alcuni connazionali a Castellaneta Marina, in provincia di Taranto. Oggi il corpo di Amadou Jawo, migrante originario del Gambia, è stato rimpatriato.
È stato possibile grazie alle donazioni dei cittadini tarantini. Per ragioni burocratiche, invece, la Regione non ha potuto garantire il contributo promesso. “Grazie a tutti da parte della sua famiglia. Insieme si possono fare cose belle” ha commentato l’associazione per l’accoglienza dei migranti Babele.
Una referente dell’associazione nei giorni scorsi si era recata al villaggio di Jawo e aveva incontrato il papà e il fratello, oltre al capo-villaggio e a un operatore sociale del luogo. Dei soldi raccolti 1.700 euro saranno destinati alla sistemazione della strada di accesso al villaggio.