ROMA- È stato condannato a un anno e otto mesi per falso e omissioni di atti d’ufficio l’ex prefetto di Pescara Francesco Provolo nel corso del processo d’Appello per la tragedia di Rigopiano. Avvenuta il 18 gennaio del 2017, in quella catastrofe morirono 29 persone, travolte da una valanga mentre si trovavano nella struttura.
La decisione dei giudici della Corte d’Appello dell’Aquila è arrivata al termine della camera di consiglio durata quasi 5 ore. In primo grado Provolo era stato assolto. Condannati anche il suo capo di gabinetto Leonardo Bianco, a un anno e quattro mesi, e il tecnico del comune di Farindola Luigi Colangeli, nei confronti del quale i giudici hanno disposto una pena di 2 anni e 8 mesi. In totale la corte ha emesso otto condanne e 22 assoluzioni.
I giudici hanno confermato le condanne inflitte in primo grado per il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta a 2 anni e 8 mesi, per i dirigenti della Provincia Paolo D’ Incecco e Mauro Di Blasio, per il tecnico Giuseppe Gatto e per l’ex gestore dell’hotel Bruno Di Tommaso condannato a 6 mesi.
Per il legale Giovanni Ranalli, che rappresenta i familiari di una delle vittime, quella di ieri è stata “una bella giornata”. Nella tragedia di Rogopiano “c’erano fatti che gridavano vendetta, come il non avere agito, nonostante le segnalazioni giunte tre giorni prima, ed anzi avere finto di avere fatto il proprio dovere, cercando poi di nascondere le proprie responsabilità” ha spiegato l’avvocato.