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Riforme, Renzi: “Le faremo. Non lasceremo l’Italia a chi dice no”. A breve un incontroPd-M5s

di Maria Lucia Panucci09 Luglio 2014
09 Luglio 2014

renzi“I «no» tanto per dire «no» non ci fermeranno. Le riforme si faranno. Noi portiamo a casa i risultati e non lasciamo l’Italia in mano a chi cerca di rovinare il lavoro a chi prova a cambiare il Paese”. Matteo Renzi è deciso a non mollare e non stacca il piede dall’acceleratore.

Nonostante gli attacchi che arrivano anche dal suo stesso partito il premier non cambia la tabella di marcia. A Venezia per il vertice europeo sul digitale, il “Digital Venice”, Renzi bolla come esistenziale la strada del cambiamento perché l’Italia torni ad essere in primo piano. “Noi vogliamo che l’Italia torni ad essere leader dell’Europa e della gente – ha spiegato – e possiamo farlo se cambiamo noi stessi”. Il punto, secondo il presidente del Consiglio, è quello di accogliere la “grande occasione” del semestre europeo per “smettere di piangersi addosso”. “In mille giorni – ha sottolineato – dobbiamo cambiare faccia e interfaccia all’Italia e anche all’Europa, a patto di non lasciare che limiti e burocrazia abbiano il sopravvento sulle idee”.

Ai colleghi stranieri Renzi racconta la riforma del Senato, non più elettivo ma composto da consiglieri regionali e dai sindaci. Entrando nel merito del programma governativo, il premier ribadisce l’importanza del tema lavoro. “La prima riforma – ribadisce il presidente – è creare spazio e posti di lavoro per i nostri giovani”. In questo l’innovazione gioca un ruolo primario. Il presidente del Consiglio propone che i soldi investiti in infrastrutture digitali vengano escluso dal patto di stabilità. “Quello tra austerity e flessibilità è un derby ideologico – ha spiegato – Perché se io investo nelle infrastrutture digitali, investo nel futuro vengo incontro alle persone e non è un costo”.

Nessun rallentamento, nessun tentennamento quindi per il premier pur sapendo che la fronda bipartisan a Palazzo Madama è decisa a dargli battaglia soprattutto per quanto riguarda le riforme proposte al Senato. Dopo quello saltato di lunedì, con il Movimento 5 Stelle il premier ha in programma un nuovo incontro la settimana prossima. E’ prevalsa la linea del dialogo – ha detto Alessandra Moretti – e Grillo è stato messo in minoranza dall’ala dialogante del Movimento, a dimostrazione del fatto che la serietà degli intenti viene fuori con la chiarezza delle posizioni, proprio quello che aveva richiesto il Pd”. Intanto, però, il testo sulla trasformazione del Senato potrebbe arrivare in Aula già giovedì 10 luglio, con un giorno di ritardo rispetto alla tabella di marcia, ma molto prima del nuovo incontro con i Cinque Stelle. Tanto più che è in programma oggi l’assemblea dei senatori di Forza Italia durante la quale Silvio Berlusconi chiederà di votare il patto del Nazareno così com’è.

Maria Lucia Panucci

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