L’ultimo passo è stato fatto. Nella giornata di ieri Governo e Forza Italia hanno trovato l’accordo sull’unica questione che era rimasta aperta sul nuovo senato: le modalità di elezione. Con le modifiche apportate, i senatori vengono eletti dai Consigli regionali su base proporzionale, in modo da non scontentare i piccoli partiti. L’intesa è stata trovata al termine di una lunga giornata, e il finale non era scontato. Nel primo pomeriggio Calderoli, scettico, aveva affermato: «Non troveremo un’intesa, si andrà in Aula». Alla fine la commissione ha approvato il testo del disegno di legge sulle riforme costituzionali, che da lunedì 14 luglio sarà messo al voto. A favore si sono espresse la maggioranza, Fi e Lega. Contrari Sel e 5Stelle. Ciò non significa che il testo uscito dalla Commissione non sarà sottoposto a modifiche. «Noi viviamo un giorno alla volta. Oggi votiamo il testo in Commissione», aveva dichiarato il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi senza escludere un eventuale ritocco. E’ entusiasta il premier Matteo Renzi che sull’ok della commissione ha commentato: «È una giornata di straordinaria importanza per il paese, il processo di riforme strutturali avviato sta producendo tappe con un ritmo giusto. Non facciamo le corse, approviamo le tappe in tempi regolari, dopo anni di rallentamenti andiamo a velocità normale». Il beneplacito alla fine è arrivato anche per la riformulazione dell’articolo 2, dopo un’apertura della Finocchiaro sulle modalità d’elezione. Si dice soddisfatta il ministro Boschi: «Dalla Commissione è uscito un buon testo. È stato rispettato l’impegno a far uscire il ddl entro oggi».Di parere positivo anche Zanda: «Dopo molti mesi di lavoro si conclude un percorso lungo, di serio approfondimento, sia dei gruppi parlamentari sia della Commissione. Tale percorso ha influito sul testo che, dalla prossima settimana, l’Aula del Senato esaminerà e voterà. È un primo importantissimo traguardo per una riforma che il Paese attende da oltre vent’anni».All’opposizione, dura critica del Senatore 5Stelle Crimi che ha così commentato l’approvazione del disegno: «È un’elezione indiretta che di fatto annulla le competenze del Senato e viola l’articolo 1 della Costituzione». I pentastellati stanno valutando l’ipotesi dell’ostruzionismo ad oltranza.
Domenico Cappelleri