ROMA – Il via libera ottenuto a Palazzo Madama rappresenta solo un primo passo ma, se votato senza intralci anche a Montecitorio, il ddl Nordio diventerà a tutti gli effetti definitivo. Ieri, 13 febbraio, il Senato ha approvato il provvedimento sulla riforma della Giustizia con 104 voti favorevoli, tra cui quelli della maggioranza, Azione e Italia Viva. Contrarie le opposizioni, con i 56 no di Avs, Pd e M5s secondo cui in questo modo si compiace “una cultura illiberale che tutela solo chi il potere già lo ha”.
Tra le novità previste dal testo ci sono l’abolizione dell’abuso d’ufficio e l’ampliamento dei divieti per i giornalisti in materia di intercettazioni. Palazzo Madama ha infatti anche approvato la cosiddetta legge bavaglio, vale a dire la norma Costa che limita la pubblicazione degli atti giudiziari contenuta nella legge di delegazione europea.
Critico il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia che, in un’intervista al Corriere della Sera, ha reputato “peggiorato” il testo dal Senato con l’eliminazione di “alcune norme di ordine ed efficienza”.