ROMA – La riforma della giustizia assume contorni sempre più chiari. Dopo la discussione sul reato d’abuso d’ufficio, la Commissione Giustizia del Senato dice sì anche a una nuova stretta sulle intercettazioni. A questo proposito, le opposizioni criticano che, proprio in Commissione Giustizia a Palazzo Madama, la presidente Giulia Bongiorno e il relatore Pierantonio Zanettin si siano detti favorevoli a introdurre nei decreti attuativi della riforma Cartabia anche la misura sui “test attitudinali per i magistrati”.
L’Ue, intanto, parla di una proposta che “depenalizza un’importante forma di corruzione”. “Cancellando l’abuso d’ufficio – incalza il deputato Pd Andrea Orlando – rinunciano allo strumento per limitare ogni abuso di potere. Ed è paradossale per partiti che si dicono liberali e che durante Tangentopoli sventolavano i cappi in Parlamento”. La maggioranza, con i capigruppo di Fi al Senato, Maurizio Gasparri e alla Camera, Paolo Barelli che si dicono contenti che non si diano “più innocenti in pasto alla stampa”.