ROMA – I risultati dell’ultima edizione del Rapporto Rifiuti Urbani, presentato il 19 dicembre, sono incoraggianti. L’Italia infatti guida l’Europa sulla raccolta differenziata, con percentuali di molto superiori alla media Ue, che si attesta attorno al 41%.
Con l’aumento del Pil dello 0,7% nello scorso anno, è aumentata anche la produzione nazionale di rifiuti urbani che, dopo il calo del precedente biennio, si attesta ad oltre 29 milioni di tonnellate, con un incremento proporzionale dello 0,7%. Stabile invece la produzione nei 14 comuni con più di 200 mila abitanti.
Il Nord traina, ma il Sud riduce il distacco
Riguardo alla differenziata, il valore complessivo nazionale è del 66,6%, con percentuali del 73,4% al Nord, del 62,3% al Centro e del 58,9% al Sud. La città più virtuosa risulta Bologna che arriva a sfiorare il 73%, qualificandosi come la prima città con più di 200 mila abitanti a superare l’obbiettivo del 65%. Questo obbiettivo è stato conseguito dal 71% dei comuni italiani.
A livello regionale, il Mezzogiorno è il territorio più in crescita sulla raccolta differenziata, tanto da ridurre il divario con il Nord di 4.5 punti e con il Centro di 3.8 punti. Bene anche la percentuale di riciclaggio dei rifiuti urbani, che si attesta al di sopra dell’obiettivo del 50% fissato nel 2020. Solo il 15.8% di questi rifiuti viene smaltito in discarica, percentuale in calo rispetto al 2022.
Raggiunti gli obiettivi europei
Sugli imballaggi, nel 2023, tutte le frazioni merceologiche hanno raggiunto i target di riciclaggio fissati a livello europeo per il 2025. Solo la plastica rimane leggermente al di sotto del tetto del 50%.
In conclusione, il rapporto analizza anche le istanze ammesse a finanziamento, nell’ambito dei 2,1 miliardi del Pnrr destinati a investimenti nella gestione e nei progetti innovativi di economia circolare.