“Da ieri mettiamo i militari a sorveglianza dei depositi legali”, così il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ai microfoni di Radio Anch’io: “Gli impianti di compostaggio si devono fare”. Le dichiarazioni arrivano all’indomani della firma a Caserta del protocollo d’intesa sulla Terra dei Fuochi da parte di sette ministri del governo. “Il protocollo contiene un piano di azione contro i roghi nella Terra dei fuochi”, ha dichiarato durante la conferenza stampa il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Ciò significa una particolare sensibilità e determinazione del governo a contrastare il fenomeno delle discariche abusive, gli incendi dolosi e il traffico di rifiuti”.
Non ha parlato, invece, dopo la firma il vicepremier Matteo Salvini. “Nessuna polemica e nessun mistero, il ministro non è intervenuto perché doveva far rientro a Roma”, hanno fatto sapere dal Viminale. La partenza del vicepremier non sarebbe quindi legata alle discussioni degli ultimi giorni riguardo alla gestione dei rifiuti: “Ho piena fiducia nei miei colleghi, se ci sono mezzi innovativi e alternativi per risolvere il problema io sono ben contento”, ha infatti detto in mattinata Matteo Salvini.
Non si sono fatte attendere le reazioni. “Mi faccia essere scettico sul protocollo firmato ieri”, ha dichiarato il presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone. “Io sto con gli inceneritori”, ha invece affermato il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. E arriva anche l’appello di Raffaele Lettieri, sindaco di Acerra, al presidente della Campania Vincenzo De Luca e al vicepremier Di Maio: “Chiediamo di abbandonare ogni ipotesi di realizzare la quarta linea all’inceneritore di Acerra”. “Non c’è alcuna emergenza rifiuti, solo propaganda”, ha affermato De Luca.