La legge di bilancio, attesa in Parlamento per la fine del mese, prevede, tra le grandi novità, un graduale azzeramento delle detrazioni Irpef, che i contribuenti italiani utilizzano nella dichiarazione dei redditi.
Il taglio delle agevolazioni riguarderà nuclei familiari benestanti che hanno dichiarato redditi superiori a 120.000 euro l’anno. Superata questa soglia, le agevolazioni diminuiranno gradualmente fino ad azzerarsi per i redditi che superano i 240.000 euro.
Secondo le ultime statistiche, si tratterebbe di 300.000 contribuenti, che equivalgono a circa l’1% del totale delle persone note al fisco italiano.
L’azzeramento delle detrazioni non riguarderà però tutte le agevolazioni e non avrà effetto retroattivo. Sono escluse le detrazioni per i mutui sulla prima casa, e quelle per le spese sanitarie, come anche i bonus per la riqualificazione energetica degli edifici, quelli per ristrutturazioni edilizie con aliquote tra il 50 e il 65%, e il sisma-bonus.
Le spese veterinarie, quelle funebri, quelle per frequenza di corsi universitari statali e non, i premi per le assicurazioni sulla vita, sono solo alcuni degli sconti che saranno ridotti.
Inoltre, tutti i contribuenti Irpef potranno utilizzare le detrazioni fiscali al 19% solo se il pagamento della spesa avverrà tramite carta di credito, bancomat o altro meccanismo di pagamento tracciabile. Obiettivo: fare leva sulla detrazione fiscale per ridurre l’utilizzo del contante.
Un altro taglio, presente del Dl fiscale, riguarderà invece le spese dei ministeri per tutto il 2019. Si tratta di 3 miliardi di euro che serviranno a coprire le maggiori spese, per l’anno 2019 e per il successivo biennio, previste dal decreto legge.