Si accende la polemica sulla ricostruzione del ponte Morandi di Genova. «Autostrade avrà un’altra brutta sorpresa nei prossimi giorni. Io non faccio ricostruire il ponte a chi lo ha fatto crollare. Per quanto ci riguarda, lo deve fare un’azienda di Stato come Fincantieri», dice da Bari il vicepremier Luigi Di Maio. «Più che brutte sorprese per Autostrade, Di Maio dia buone notizie ai genovesi. Credo che farebbe meglio il suo lavoro», è la replica piccata del governatore della Liguria Toti.
Al botta e risposta prende parte anche il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. «Il presidente Toti si preoccupi di far rientrare in casa gli sfollati per riprendersi gli effetti personali e di dar loro un nuovo alloggio e non di fare politica su Genova», scrive il ministro su Twitter. «Toninelli dovrebbe preoccuparsi del suo ministero. Il Mit si dimostra un colabrodo», ribatte Toti. Ieri in giornata la notizia delle dimissioni di Bruno Santoro, ex commissario ispettivo nominato da Toninelli e indagato nell’inchiesta di Genova.
Intanto la procura di Genova ha dato il via libera a partire con le operazioni di installazione dei sensori per il monitoraggio dei due tronconi del ponte rimasti in piedi dopo il collasso della campata centrale. Questo rappresenta il primo passo per l’apertura dei lavori dal momento che l’aera era sottoposta a sequestro.