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HomeSport Riccardo Cucchi annuncia l’addio a Tutto il Calcio minuto per minuto

Riccardo Cucchi, addio ai
microfoni di Tutto il Calcio
Domenica ultima partita

Lo storico cronista saluta la serie A

da San Siro con Inter-Empoli

di Giulia Torlone10 Febbraio 2017
10 Febbraio 2017

Una storica voce dello sport italiano va in pensione. Riccardo Cucchi, radiocronista di Tutto il calcio minuto per minuto e giornalista sportivo per Radio Rai, domenica saluterà i tifosi con la sua ultima radiocronaca. Cucchi sarà ai microfoni da San Siro per Inter-Empoli.

Oggi sessantaquattrenne, laureato in Lettere, nel 1979 venne assunto dalla Rai come radiocronista. Dalla sede molisana cominciò a lavorare per il noto programma radiofonico “Tutto il calcio minuto per minuto”, e collaborò anche con “90º minuto”. Con lui voci storiche della trasmissione come Sandro Ciotti, Enrico Ameri e Alfredo Provenzali. Nel suo curriculum non c’è solo il calcio: Cucchi ha seguito anche canottaggio, scherma e atletica leggera, sport quest’ultimo di cui commentò, nel 1992, le gare alle Olimpiadi di Barcellona.

Nel 1994 sostituì Sandro Ciotti come radiocronista della Nazionale e prese il timone di “Tutto il calcio minuto per minuto”, diventandone la prima voce. Ha partecipato come inviato a sei Olimpiadi e quattro Mondiali di calcio, tra cui quello di Germania 2006. Nell’estate 2007 venne nominato caporedattore dello sport a Radio Rai e nel 2014 lasciò l’incarico di primo radiocronista degli Azzurri.

Ai microfoni di “Io gioco pulito”, lo scorso anno, ricordò con emozione la storica vittoria italiana dei Mondiali 2006. Famoso il suo semplice ed incontenibile grido “Campioni del mondo!”, reso noto anche grazie alla sua diffusione virale su internet.

“Ho avuto l’enorme fortuna di raccontare Italia-Francia quella sera a Berlino e se penso che prima di me soltanto due mostri sacri come Carosio, per due volte, ed Ameri ce l’avevano fatta mi viene ancora oggi la pelle d’oca – racconta Cucchi –  È stato il momento più bello della mia lunga carriera, sicuramente, ma anche uno dei migliori della mia vita. Ricordo bene di aver passato la notte successiva a vagare insonne per le vie della capitale tedesca a mangiare ciò che trovavo per strada nei piccoli negozi di cibo turco poiché proprio non riuscivo a prendere sonno a causa dell’adrenalina. Una nottata insonne prima di tornare, al mattino seguente, di nuovo in diretta radiofonica per rivivere tutte le emozioni della serata appena trascorsa”.

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