ROMA – La destra è spaccata, Giorgia Meloni prova a tenere assieme posizioni sulla carta inconciliabili. La presidente si presenterà al Senato il 18 marzo con un compito complesso: evitare che la maggioranza si divida ulteriormente sul riarmo europeo. Prima dell’incontro in aula vuole un vertice con i Antonio Tajani e Matteo Salvini. Il ministro della Difesa Guido Crosetto crede che l’Europa non possa avere il suo esercito, mentre il leghista Alberto Bagnai dice no alle armi. Intanto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, chiede di rendere concreta la pace in Ucraina e Medio Oriente.
Meloni al bivio
In vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo la presidente del Consiglio Giorgia Meloni parlerà in Senato. Priorità per la premier trovare una quadra sul testo della risoluzione di maggioranza che andrà messa ai voti. Ma soprattutto certificare l’unità su questioni cruciali, come la guerra in Ucraina, la posizione italiana rispetto a Ue e Usa e non solo.
Il partito di Meloni a Strasburgo ha votato sì al piano di riarmo ma si è astenuto sulla mozione di sostegno a Kiev. Sul riarmo ha trovato l’appoggio dei forzisti mentre la Lega ha votato contro. Divisioni europee che portano a divisioni interne. Meloni si è scontrata con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sulle spese per la difesa. Intanto alla bozza stanno lavorando i sottosegretari Giovanbattista Fazzolari – con delega all’attuazione del programma di governo – e Alfredo Mantovano. Palazzo Chigi teme che scorporare le spese militari non aiuti l’Italia, quindi meglio promuovere garanzie per gli investimenti di privati. Una posizione che piace al titolare del Mef.
Il no di Crosetto all’esercito europeo
Sulla difesa non si vuole spendere troppo, avere un esercito comune europeo è difficile, al punto che all’Europa non converrebbe averne uno. È la linea del ministro della Difesa Guido Crosetto. A margine del convegno Strade Sicure alla Camera, il ministro ha sottolineato come l’Europa non possa avere un suo esercito dato che i trattati europei lo escludono. Secondo Crosetto le forze armate europee sono come le forze armate della Nato, “la somma delle forze armate dei Paesi che la compongono”. Quindi la futura difesa europea deve essere formata dalla somma dei singoli eserciti nazionali. Tutti insieme come nella Nato. Il titolare del dicastero della Difesa ha comunque aggiunto che sarebbe una notizia positiva se ci fosse la tregua in Ucraina. Ma soprattutto se fossero accettate le truppe Onu. Per il ministro la presenza di una comunità internazionale è garanzia di stabilità e sicurezza, ma è presto per discuterne. In ogni caso ha sottolineato come nelle missioni di pace Onu l’Italia ci sia sempre stata.
A fargli eco le parole del vicepresidente della commissione Finanze e responsabile del dipartimento Economia della Lega, Alberto Bagnai. Per lui tanti no, dall’esercito europeo all’invio di soldati italiani in Ucraina. Ma anche al taglio della sanità per comprare armi. “In un momento in cui finalmente la fine del conflitto sembra possibile, Italia ed Europa devono costruire ponti, non trincee”, ha detto.
Le parole di Mattarella
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della festa per la proclamazione dell’Unità d’Italia, ha ricordato ancora una volta la relazione tra Italia ed Europa. Ma anche l’importanza di capire quel che sta accadendo intorno, in Ucraina e non solo. La Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della Bandiera – istituita nel 2012 e che celebra la data della proclamazione, a Torino, dell’Unità d’Italia nel 1861 – “sollecita l’impegno di ogni cittadino per rendere sempre più effettiva la realizzazione degli ideali di libertà e giustizia della Repubblica”, ha detto il Presidente.

Questa, sottolinea il capo di Stato, aiuterebbe a “rendere concreta la pace”, in Ucraina come in Medio Oriente. Le spinte aggressive presenti nel contesto internazionale rischiano di minare la costruzione di una società sempre più coesa e inclusiva, “che sappia guardare con fiducia al domani, nell’orizzonte europeo”, ha concluso il titolare del Colle.