In Italia riparte la cultura e l’arte. Domani a Milano riapriranno la Pinacoteca di Brera, il Cenacolo a Palazzo Reale, i musei civici tra cui il Museo del 900. Al Castello Sforzesco sarà inaugurata una nuova mostra dal titolo “Giuseppe Bossi e Raffaello”. Prenotazioni online, un massimo di persone per determinati orari e biglietti gratuiti o a prezzi modici: sono queste le modalità che quasi tutte le attività espositive hanno previsto per conciliare il desiderio di cultura con la necessità di sicurezza del pubblico.
A novembre erano stati costretti a chiudere per la stretta anti-Covid imposta dal governo; ora la promozione della Lombardia e di molte regioni in zona gialla ha dato il via libera per il ritorno dei visitatori. Già negli scorsi giorni, allo scoccare dell’introduzione dell’ordinanza ministeriale, alcuni musei hanno spalancato le proprie porte: dai Musei Vaticani e al Chiostro del Bramante a Roma, agli Uffizi a Firenze.
È rimasto ancora, però, il divieto di apertura nei fine settimana, nonostante le proteste dei direttori e di alcuni amministratori locali, come Filippo Del Corno, assessore alla Cultura di Milano, che ha chiesto ufficialmente di cancellare la norma. Anche James Bradburne, direttore di Brera, ha voluto lanciare una promessa e un appello: “Torneremo gradualmente ad offrire tutti i servizi e stiamo lavorando per farlo entro marzo, sperando che i protocolli sanitari ci permettano di aprire anche nel weekend”.
Se la situazione della pandemia in Italia continuerà a migliorare, seppur lentamente, le riaperture proseguiranno nelle prossime settimane in attesa del definitivo arrivo del turismo infra-regionale e di quello straniero, fondamentale per l’economia dei musei.