Papa Francesco riabilita Ernesto Cardenal, il prete-poeta novantaquattrenne che fu sospeso a divinis da Giovanni Paolo II nel 1984, per essersi rifiutato di dimettersi dalla carica di ministro della Cultura del governo del Nicaragua guidato da Daniel Ortega. A Cardenal, che ora è in fin di vita, fu proibito celebrare messe e amministrare sacramenti. “Lei deve regolarizzare la sua posizione”, gli aveva detto Giovanni Paolo II agitando il dito, mentre lui si inginocchiava per dargli il benvenuto in Nicaragua nel 1983. Secondo il diritto canonico infatti “ai chierici è vietato assumere uffici pubblici che comportino una partecipazione all’esercizio del potere civile”.
Ma lui non lasciò la carica, che continuò a ricoprire fino al 1987, quando il suo ministero venne soppresso per ragioni finanziarie. Padre Cardenal, conosciuto anche come teologo ed esperto in educazione popolare, da diversi anni è in rotta di collisione con il sandinismo orteguista, che in questi mesi ha criticato severamente accusando Daniel Ortega di essere un “piccolo misero dittatore”. Il sacerdote ha ricevuto in questi giorni la visita del Nunzio Apostolico in Nicaragua mons. Stanislaw Waldemar Sommertag, che gli ha comunicato la revoca delle sanzioni canoniche. Notizia che avrebbe accolto “cosciente, rilassato e con un sorriso”. Lo stesso Nunzio si è offerto di celebrare insieme la prima messa dopo più di tre decenni.
Ernesto Cardenal in questi trentacinque anni ha sempre vissuto l’essenza del sacerdozio, mantenendo il celibato e lo stile di vita di un prete cattolico. In visita da lui si è recato anche il vescovo ausiliare di Mangua, Silvio José Bàez: “È stato emozionante inginocchiarsi davanti a Ernesto Cardenal, recentemente riabilitato per il ministero sacerdotale. Mi ha dato la sua benedizione, e lo ha fatto con gioia”, ha dichiarato il monsignore a Digital Religion.