“Il ministro Bussetti con mia sorpresa mi ha comunicato la revoca immediata dell’incarico di presidente Asi. È il primo spoil system di ente di ricerca. Grazie alle migliaia di persone con cui ho condiviso quattro anni fantastici di spazio Italiano. Roberto Battiston”. Così via Twitter l’ormai ex presidente dell’Agenzia Spaziale italiana, in carica dal 2014, ha reso nota ieri la fine del suo mandato, previsto fino al 2022, senza ringraziare quei pochi che hanno deciso di porre fine all’eccellente lavoro che ha portato l’Asi a collaborare con l’Agenzia Spaziale Europea.
La revoca di uno dei massimi esperti di Fisica sperimentale aggiunge un elemento di crisi all’immagine di rinnovamento propugnata dall’alleanza alla base dell’attuale governo. La rimozione di Battiston arriva direttamente da via Trastevere, sede del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca, a cui l’Asi fa capo, in quella che sarebbe una mossa architettata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti, con delega alle politiche del settore dell’aereospazio.
Il Miur risponde alle critiche: “è nelle carte”, la decisione è stata presa per una verifica formale relativa alle modalità in cui è avvenuta la nomina, firmata dall’allora ministro Valeria Fedeli il 7 maggio, quindi dopo le elezioni del 4, oltre ai compensi percepiti dai vertici dell’Asi. Da via Trastevere fanno sapere che la nomina non è stata sottoposta al parere preventivo e obbligatorio del Comitato interministeriale per le politiche relative all’aerospazio, istituito con la legge 7/2018, mentre il titolare del Miur smentisce le voci circolate sul generale Pasquale Preziosa, ex capo di stato maggiore dell’aeronautica come presidente dell’Asi.