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Residence: il business degli sfrattati muove un giro d’affari di 33 milioni di euro l’anno

di Paolo Costanzi07 Maggio 2012
07 Maggio 2012

Emergenza abitativa sì, emergenza abitativa no. Il tema-casa è un argomento scottante, specialmente in un contesto storico come quello che stiamo vivendo. La crisi c’è, morde e si sente. Inoltre, la situazione è aggravata dal fatto che, come accade sovente in Italia, la problematica, anziché essere presa di petto, viene politicizzata e non risolta.

Al di là della strumentalizzazione politica, il comune di Roma Capitale ha messo in piedi 19 strutture abitative – noti ai più come residence – al fine di favorire le politiche al sostegno abitativo. I residence sono dislocati su tutto il territorio romano, e sono un ottimo appoggio temporaneo per quelle famiglie che purtroppo si trovano a vivere momenti poco felici.

Fin qui tutto bene, se non fosse per i costi che il comune capitolino deve sostenere per garantire tale servizio. Le strutture sono 19, quasi tutte di proprietà di società immobiliari come la “Immobiliare Pollenza”, la “Immobiliare San Giovanni”, la “Quinto Immobiliare”, la “Immobiliare Ten” (sì, quella di Totti), la “Irma Immobiliare”, la “Immobiliare Commerciale” e altre. Tutte srl e spa, dunque non associazioni con scopi sociali.

Di questi 19 residence, ben otto sono gestiti dalla “Arciconfraternita del SS. Sacramento e di San Trifone”. Prendiamone uno a caso. Con quello situato in via di Pietralata n° 196, in gestione, appunto, alla Confraternita, e di proprietà della già citata “Quinto Immobiliare Srl”, il Comune di Roma ha stipulato il 01/maggio/2008, un contratto di collaborazione fino al 01/maggio/2014. Il costo totale annuale – canone, servizi e tributi – ammonta a 2.692.731 euro. Considerando che la struttura di Pietralata ospita solamente 36 nuclei familiari – alcuni come quello di Campo Farnia ne accolgono oltre 100 –, significa una spesa annuale a famiglia di ben 74.798 euro e, dunque, un costo mensile di oltre seimila euro a nucleo familiare. Ora la domanda che sorge spontanea è: dove vanno a finire questi soldi? Nelle casse della società immobiliare o in quelle dell’Arciconfraternita? O forse ancora nelle tasche di chi?

Quella di Pietralata è la struttura più dispendiosa tra tutte e 19, ma ciò non significa che non sia in buona compagnia. Prendiamo il residence situato a Tor Tre Teste, più precisamente in via Tovaglieri n° 29/31. Di chi è? La società proprietaria dell’immobile è la “Ten Immobiliare” – che fa capo al calciatore della Roma, Francesco Totti – che ne gestisce anche l’aspetto l’abitativo. A primo impatto sembra piuttosto economico, dal momento che il comune di Roma sborsa solamente (si fa per dire) 861.836 euro l’anno. Il problema è che il residence ospita 22 famiglie, perciò sono 39.174 euro l’anno a famiglia, che al mese fanno 3.264 euro, sempre a nucleo familiare. La metà rispetto al precedente, ma pur sempre una cifra esagerata.

A questo punto sarebbe decisamente più logico e conveniente “regalare” uno stipendio mensile di mille euro a famiglia, in questo modo il nucleo familiare sarà indipendente e, inoltre, il comune capitolino risparmierebbe una gran bella somma.

Paolo Costanzi

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