“Al 21 settembre, ultimo giorno d’estate, se avremo pagato tutti i debiti della Pubblica amministrazione, Bruno Vespa farà un pellegrinaggio a piedi da Firenze e Monte Senario”. Questo il singolare accordo sancito ieri a Porta a Porta tra il premier Matteo Renzi e il giornalista Bruno Vespa, accordo che sta facendo discutere la rete. Qualcuno accusa il conduttore di non aver minimamente messo in difficoltà il primo ministro con domande più mirate, altri ricordano come Renzi, che aveva già fissato luglio come deadline per il pagamento dei 50 miliardi di debito del governo, abbia allungato i tempi.
Nel frattempo, sulla rete, Beppe Grillo, paragona il premier addirittura a Mussolini: “Italia 2015-2035: Ci aspetta un nuovo ventennio dopo quello del duce” scrive il leader del Movimento Cinque Stelle sul suo blog e posta una foto ritoccata in cui Renzi appare in divisa militare accanto a Silvio Berlusconi e Benito Mussolini. Grillo parla di “una dittatura democratica ispirata da Gelli e prima ancora da Cefis, che puzza di P2 e di logge massoniche coperte, che viene attuata sotto i nostri occhi e con la benedizione silente del Colle”: insomma non salva nessuno. Eppure anche lui è sotto accusa per le numerose espulsioni dal M5S: sono infatti più di dieci i parlamentari cacciati da Grillo nelle ultime settimane a causa della manifestazione di una linea di pensiero diversa da quella inizialmente concordata. Ieri è stato necessario l’intervento del co-fondatore Gianroberto Casaleggio per evitare un nuovo giro di espulsioni, tra cui quella della senatrice Serenella Fucksia e forse anche per non rovinare le altissime percentuali dichiarate da Luigi Di Maio in vista delle prossime elezioni europee (si voterà tra il 22 e il 25 maggio): “I sondaggi ci danno come prima forza politica, al 27%” aveva dichiarato il deputato.
Corinna Spirito
