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Premier Renzi: “In due mesi riforma della giustizia”. In dodici punti

di Nicola Maria Stacchietti01 Luglio 2014
01 Luglio 2014

Matteo-RenziNon era ufficialmente all’ordine del giorno, ma al termine del Consiglio dei ministri di ieri Renzi annuncia che il governo è pronto per una discussione sulla riforma della giustizia: in due mesi il premier confida di mettere mano al problema che da 20 anni attanaglia l’Italia, e di farlo seguendo una scaletta di dodici punti che ha presentato in conferenza stampa.
Il metodo è quello rodato già da Renzi: una slide quanto mai minimal, ma efficace, che espone i dodici punti e molti ambiziosi obbiettivi o, per i detrattori, irrealizzabili promesse. Semplificazione del processo civile, per arrivare in un anno al giudizio di primo grado e al dimezzamento dell’arretrato (oggi fermo a 5 milioni di procedimenti), riforma del Csm, responsabilità civile dei magistrati “modello europeo” e una normativa del falso in bilancio “degna di questo nome”, dice Renzi: “Per due mesi vogliamo discutere della giustizia in modo non ideologico, sarà una discussione la più filosofica, concettuale e astratta prima di approvare la riforma per coinvolgere l’Italia su questo tema”. Come per il metodo-Madia, già utilizzato per la riforma della Pubblica amministrazione, sarà attiva una prima fase di consultazione pubblica (fino al 31 agosto, tramite il solito indirizzo mail rivoluzione @governo.it), cui seguirà un nuovo passaggio in Cdm per il varo dell’articolato vero e proprio.
Altro campo che la riforma ha intenzione di toccare è quello delle intercettazioni: “Per noi un magistrato deve essere libero di intercettare”, dice il presidente del Consiglio, “ma dov’è il limite alla pubblicazione delle intercettazioni? Ci sono vicende che attengono alla privacy che possono essere slegate dalle indagini. Faccio appello ai direttori di quotidiani: aiutateci a capire cosa dobbiamo fare: qual è il limite delle pubblicazioni? È giusto che non ci sia limite?”.
È solo una bozza, ma anche sulla giustizia il premier ha intenzioni serie.

 Nicola Maria Stacchietti

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