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Renzi: “Io non ho paura e la gente è dalla mia parte”.

di Carlotta Dessì07 Marzo 2014
07 Marzo 2014

Renzi a Treviso

“L’Europa non è il luogo dove veniamo a prendere i compiti da fare a casa. L’Italia sa perfettamente cosa deve fare e lo farà da sola per il futuro dei nostri figli”. E’ questa la prima dichiarazione di Matteo Renzi, alla fine del suo primo giorno dentro il Palazzo dell’Europa a Bruxelles. La seduta finisce a metà pomeriggio e nell’incontro a porte chiuse, il giovane premier, a parte una piccola parentesi sull’economia, ha parlato solo di Ucraina. Poi è tornato subito a Roma per affrontare lo stesso argomento: ad attenderlo, a villa Taverna, il segretario di stato americano John Kerry.

“E’ un vero piacere essere a Roma, specialmente in questo momento di transizione con un nuovo governo che sta facendo progressi importanti nella crescita e nell’affrontare la disoccupazione”.  Un modo caloroso, quello scelto dal capo della diplomazia americana, per accogliere il presidente del Consiglio. Un raggio di sole per Renzi davanti a tempeste continue dai parte dei suoi critici. E a proposito anche la Cammusso, leader della Cgil, attacca il premier: “Matteo Renzi rischia di confondere un’azione di riavvicinamento della politica al Paese con il culto della personalità. Una critica dura quella della leader sui contenuti che riguardano la riforma del lavoro proposta dal nuovo esecutivo. E ancora: “Bisogna partire da un piano del lavoro e dalla necessità di creare occupazione – sostiene la Camusso – e da alcuni temi che potrebbero determinare un serio e significativo investimento pubblico per creare posti di lavoro, che sono la cura di cui ha bisogno la nostra economia per riprendersi”.

Tante critiche a sole due settimane dall’inizio del suo mandato. “Avevo dei nemici e lo tenevo nel conto, ma mi attaccano anche quelli che prima mi sostenevano: non capisco su quali basi visto che non abbiamo nemmeno cominciato”. – ha detto Renzi in un’intervista esclusiva alla Stampa. E poi il premier continua: “Se le critiche riguardano i conti dello Stato, sono ragionamenti infondati. E’ stato addirittura l’ex ministro Saccomanni ad avvisarci che le cose stavano in un certo modo. Dunque non capisco né gli attacchi né le ironie”.

 Riguardo ai sottosegretari nominati , Renzi si dice disposto a discutere con chiunque: “Dovrei buttare fuori dal governo De Filippo per delle spese in francobolli?”.

Poi la sua visita alla scuola di Siracusa, criticata senza pudore da Vittorio  Sgarbi e Marco Travaglio ieri sera a Servizio Pubblico.

“Io che vado nelle scuole, e non a Roma o a Milano, ma a Treviso e Siracusa,  ha sostenuto ancora il premier, smonto il paradigma accusatorio che ha fatto le fortune del leader 5 Stelle: e cioè, la casta che se ne sta rinchiusa nel Palazzo mentre lui sta in mezzo alla gente. Invece di riflettere su questo, si montano polveroni e polemiche inutili contro di me”.

Il bilancio delle sue prime due settimane da premier è positivo. “Le cose vanno bene – conclude Renzi -. Nessun imprevisto: sta andando né meglio né peggio di come m’aspettavo. Fortunatamente il più giovane premier della storia repubblicana ha le spalle larghe e tiene duro: mercoledì comincerete a vedere i risultati”.

Come per dire: fidatevi di me.

Carlotta Dessì

 

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