HomeCronaca Renzi al G7: “Dall’Ue risposte insufficienti, ma sui migranti basta demagogia”

Renzi al G7: “Dall’Ue risposte insufficienti, ma sui migranti basta demagogia”

di Anna Bigano08 Giugno 2015
08 Giugno 2015

-La crisi greca, l’economia, il riscaldamento globale. Ma anche il rapporto con la Russia di Putin, i conflitti in Siria e in Iraq e le trattative sul nucleare iraniano: è fitta l’agenda dei grandi del mondo in occasione del G7 in corso nel castello-resort bavarese di Elmau, a pochi chilometri dal confine con l’Austria. Di Libia e di sbarchi, invece, non si è ancora parlato – e forse il tema non sarà proprio toccato durante l’incontro – ma il presidente del Consiglio Matteo Renzi è conscio che l’argomento è fra i più scottanti in patria, con il braccio di ferro in atto fra il Viminale e i governatori di Veneto, Lombardia e Liguria, che si rifiutano di accogliere ulteriori migranti. Solo nel weekend sono stati quasi 6mila quelli soccorsi nel Canale di Sicilia dalle navi militari di diversi Paesi e fonti inglesi citate dal Guardian sostengono che un altro mezzo milione sia pronto a partire.
Parlando ieri sera con i giornalisti, Renzi ha criticato l’Unione europea per le “risposte sull’emergenza largamente insufficienti”, ma non ha nemmeno risparmiato una stoccata al presidente lombardo Roberto Maroni, che proprio ieri ha minacciato di tagliare i trasferimenti dei fondi pubblici ai sindaci della sua Regione se dovessero accogliere nuovi migranti. “No alla demagogia e allo scaricabarile – ha detto Renzi – noi stiamo facendo quello che non è stato fatto in passato dai governi dei quali facevano parte coloro che protestano, gli stessi che aderirono ai regolamenti di Dublino”, anche se è difficile farsi valere di fronte all’Unione europea “quando alcune Regioni del tuo Paese dicono che il problema non li riguarda”. Alcuni poi (il riferimento è proprio a Maroni e a Luca Zaia) “erano membri di un governo che ha fatto tutte le scelte di politica estera, compresa la Libia”.
La vera partita, ha spiegato lo stesso premier, non si gioca però al G7, ma al Consiglio europeo del 25 giugno, in cui la questione migranti è all’ordine del giorno. L’incontro dovrebbe dare il via libera ad una missione militare comune, con l’obiettivo di salvare i migranti e contemporaneamente di distruggere i barconi ancora ancorati. Una soluzione che garantirebbe solo un provvisorio tamponamento dell’emergenza, impossibile da risolvere senza affrontare il nodo della crisi libica. Proprio ieri, tentando la via diplomatica, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni è volato al Cairo per una trilaterale con Algeria ed Egitto, sostenitori rispettivamente delle due capitali Tripoli e Tobruk. Per il titolare della Farnesina, l’accordo fra fazioni – di cui è promotore l’inviato speciale dell’Onu Bernardino Leon – ha discreti margini di successo, ma le prossime due settimane saranno cruciali per la creazione di un governo di unità nazionale.

Anna Bigano

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