Ospite in diretta ai microfoni del Corriere della Sera, Matteo Renzi torna a parlare della vicenda Minzolini e sceglie di farlo nel giorno in cui i dati parziali sul voto dei circoli alle primarie del Pd lo vedono in testa. “Avrei votato per la decadenza – dichiara Renzi – finché esiste la legge Severino, quello che valeva per Berlusconi deve valere anche per gli altri”.
Più spinosa la domanda sulla questione Consip, a l’ex premier risponde così: “Nei miei mille giorni di governo ho visto un atteggiamento troppo spesso subalterno al grillismo e all’ondata giustizialista, come quello di chi sostiene la teoria secondo cui chi ha ricevuto un avviso di garanzia deve per forza dimettersi. Mio padre è stato indagato due anni fa e poi è stato prosciolto. Non credo ai complotti”. Interrogato sulla questione dei vitalizi e degli attacchi da parte di M5s, Renzi ha precisato: “Da premier guadagnavo la metà di quello che guadagnano Di Battista e Di Maio, che dicono di aver restituito parte dello stipendio. Io sono quello che voleva tagliare 315 poltrone al Senato. Questa battaglia l’ho fatta a viso aperto”.
Infine, l’ex presidente del Consiglio ha espresso solidarietà al sindaco di Londra alla luce del recente attentato e ha ribadito la necessità di investire di più sulla sicurezza e sulla difesa del territorio: “Già al summit del 2014 proposi di portare le spese per la sicurezza fuori dal Patto di stabilità, che, come disse Prodi, è un patto di stupidità e rappresenta un modello economico che non funziona”.