ROMA – Promette che sarà “il presidente di tutti” e che “la qualità della vita dei cittadini” sarà la sua priorità, Francesco Rocca, il vincitore delle elezioni regionali per la presidenza nel Lazio. Con il 53,8% di voti l’ex capo della Croce Rossa ha battuto nettamente i suoi avversari – Alessio D’Amato per il Pd ha ottenuto il 33,6% dei voti mentre Donatella Bianchi per il M5s il 10,8% – consolidando l’ascesa del partito Fratelli d’Italia nella regione. Se, infatti, alle elezioni nel 2018 Fdl era riuscito ad attestarsi solo a un 8,7%, ora il partito di Giorgia Meloni è arrivato a raggiungere il 33,9% di votanti.
Anche in Lombardia Fdl si conferma essere la prima forza politica, con una percentuale di voti del 25,2%. A vincere, in questo caso, è stato Attilio Fontana, governatore uscente nonché volto della Lega, rieletto con il 54,7% di voti. Un’ottima notizia, questa, per il partito di Matteo Salvini che si attesta al 16,5% in Lombardia (mentre nel Lazio al 8,4%), in risalita rispetto alle elezioni politiche di settembre. Considerando anche i buoni risultati ottenuti da Forza Italia – 8,5% nel Lazio e 7,5% in Lombardia – il centrodestra ha quindi dominato la partita di queste regionali, in cui però ha pesato fortemente l’astensionismo.
Dove c’è un vincitore, però, c’è sempre uno sconfitto. In questo caso è soprattutto il Terzo Polo di Carlo Calenda a riportare maggiormente risultati negativi, non spiccando nell’alleanza con D’Amato per il Lazio, ma nemmeno nella corsa solitaria di Letizia Moratti in Lombardia, ultima con il 9,9% di voti.
Esulta invece, seppur non vittorioso, il Pd di Enrico Letta, il quale sostiene quanto il risultato ottenuto sia “più che significativo”, avendo portato il partito a essere la seconda forza politica in Italia. “L’Opa contro il Pd ha fatto male a chi l’ha tentata” ha dichiarato poi sempre Letta riferendosi al M5s e al Terzo Polo, partiti che a sua detta avrebbero fatto opposizione al Pd e non al governo.