ROMA – Tra nove mesi i cittadini di Campania, Marche, Puglia, Toscana, Veneto e Valle d’Aosta verranno chiamati alle urne per votare alle regionali. Ma il centrodestra sembra non avere ancora le idee chiare sui nomi da proporre. Nonostante l’alto tasso di gradimento, il Veneto per ora non potrà più contare su Luca Zaia. Il presidente in carica ha già raggiunto il limite di due mandati. Così la maggioranza si spacca sulla regione. Mentre la premier spera di poter far salire in carica un meloniano – Fratelli d’Italia gode di una discreta maggioranza sulla Lega – il leader del Carroccio, Matteo Salvini, continua a sperare: “Il Veneto può andare a noi”. Ma il patto è chiaro ed è un do ut des. Qualora la Lega dovesse avere la meglio in Veneto, per la Lombardia ci saranno in lizza solo nomi di Fdi.
Tre nomi per la Toscana
Restano dei nodi da sciogliere anche in Toscana. Manca ancora un nome che possa mettere d’accordo il centrodestra. La Lega porta avanti Elena Meini: “Mi auguro che ci riuniremo il prima possibile per fare un ragionamento tutti insieme sul programma e anche sulle persone”. La capogruppo in Consiglio regionale riflette sulla necessità di rimanere compatti: “Non possiamo non tenere in considerazione che siamo legati a un ragionamento di carattere nazionale, primo tema tra tutti la candidatura del governatore in Veneto”.
Non sembra allarmato Fdi. Per la capogruppo Vittoria Fantozzi aver portato tre nomi indica il benessere di una destra in cui non mancano dialettica e dibattito. La rosa dei candidati viene completata dal nome del forzista Marco Stella.
Regionali Campania: continua il no al terzo mandato
Intanto, anche la Campania di Vincenzo De Luca continua a premere sul terzo mandato, ma il commissario del Partito democratico Antonio Misiani smorza la speranza: “L’ho detto alla direzione provinciale di Napoli e lo ribadisco: la posizione del Pd sul terzo mandato dei presidenti di Regione rimarrà quella del no, a prescindere dal pronunciamento della Corte Costituzionale”.