Non solo lavoro di cittadinanza. Renzi sta pensando anche a nuove misure di welfare con erogazione monetaria diretta ai più poveri. L’anticipazione è rivelata da La Stampa. L’idea è quella di erogare fino a 500 euro al mese a chi sia inserito in una famiglia che guadagni meno di ottomila euro l’anno. Da destinare perciò a circa 4,6 milioni di italiani. Le condizioni per richiederlo saranno le stesse oggi stabilite per ottenere il Sostegno all’inclusione attiva (Sia). Ovvero: presentare modulo Isee con certificazione dei redditi, avere un minore in famiglia, divieto di ricevimento di altri sussidi e di possesso di moto o auto con cilindrata superiore ai 1300. Questa misura dovrebbe costare 4,5 miliardi di euro l’anno. E nei piani di Tommaso Nannicini dovrebbe sostituire e unificare tutti gli attuali strumenti di integrazione del reddito ora esistenti. Riformando al contempo le cosiddette “politiche attive” pubbliche per la ricerca del lavoro.
Fin qui gli obiettivi finali. Per ora, quello che si riuscirà a portare a casa è un sostegno di 400 euro e solo per l’85% delle famiglie con meno di tremila euro l’anno. Ciò avverrà grazie all’approvazione in via definitiva del disegno di legge delega per la lotta alla povertà. Il Senato dovrebbe discuterlo questa settimana. Costo annuale a regime: 1,8 miliardi di euro.
Come è noto è soprattutto il Movimento 5 Stelle ad aver cavalcato questi temi. La proposta è nota: il reddito di cittadinanza. Di solito vengono chiamate con questo nome misure che prevedono un’elargizione di denaro a chiunque. Ma il M5S vorrebbe piuttosto dare 780 euro a chi vive in una famiglia il cui reddito complessivo si trova sotto la soglia di povertà relativa. Inoltre si chiederebbe di essere pronti ad accettare un lavoro, pur potendo rifiutare due proposte. Il costo calcolato dall’Istat è però molto alto: 15 miliardi di euro l’anno.
Una proposta del genere sembra anche essere presente nei programmi di Forza Italia. In un’intervista sempre a La Stampa del 23 gennaio, Silvio Berlusconi elogiava l’idea dell’imposta negativa di reddito, proposta decenni fa dall’economista Milton Friedman. Si tratterebbe di elargire denaro a chi non guadagna oltre una certa soglia, piuttosto che chiederlo. E anche Berlusconi immagina di collegare quest’idea alla ricerca di lavoro.